sabato 11 maggio 2013

Ma come è possibile?


Nella vita si cambia, si sa, ci si evolve. Siamo in continuo cammino verso conoscenza e saggezza.
Ma,
Come è mai possibile? mi domando io, come fa una cosa che dieci anni fa, trovavo divertentissima, piacevole e gratificante, a sfiancarmi letteralmente nel fisico e soprattutto nello spirito?
Oggi si parla di shopping.
Ieri pomeriggio, sono entrata già riluttante in un centro commerciale perché dovevo acquistare un completo da indossare ad un evento che si terrà la prossima settimana e che coinvolgerà tutta la mia famiglia.
Nel parcheggio ho minacciato le mie figlie di comportarsi bene e di non farmi fare figuracce. Non sono abituate ai centri commerciali e le rare volte in cui mi capita di portarcele, si scatenano, non sanno come comportarsi e finiscono per optare sempre per il peggior comportamento possibile. 
Elenco delle raccomandazioni:
Non correte
Non toccate i vestiti e non vi nascondete fra gli stands
Non scappate
State vicine a mamma
Non urlate, non piangete e non fate capricci di nessun genere.

Forti di questi buoni propositi siamo entrate a passo svelto nella capitale dello shopping.
C'era troppa luce per i miei gusti, una luce innaturale. La temperatura dell'aria era pressoché perfetta, ma c'era comunque qualcosa di troppo artificiale.
La musica di sottofondo era lounge e fastidiosamente rilassante, tranne i momenti in cui una voce di uomo gracchiante, ad un volume altissimo, annunciava che c'erano due Smart da spostare al piano zero del parcheggio. Tutti i presenti ignoravano questo grido scomposto, tranne me e le mie figlie che ogni volta trasalivamo e io solo per educazione non mi tappavo le orecchie.
Appena arrivata, mi è toccato pagare il dazio. Le mie figlie hanno voluto il gelato al cioccolato.
Mi sembra giusto, un compromesso equo.
Finito il gelato, e cestinate le coppette, i sei cucchiaini e le millesettecentiventisei salviette che mi è toccato utilizzare per ripulire bocche, mani, tavolino, sedie, borsa e scarpe, siamo partite alla ricerca del completo.
All'ingresso di un negozio di una notissima catena che si trova praticamente in tutti i centri commerciali d'Europa, un tipo dall'aspetto esotico ci ha fatto un gesto di invito e un sorriso accattivante, quasi un inchino.
Le mie figlie, terrorizzate, si sono attaccate una alla mia gamba destra e l'altra alla sinistra.
Così sono entrata nel negozio camminando tipo Goldrake. "Cominciamo male" ho pensato.
Se l'inizio non è stato dei più entusiasmanti, il seguito è stato sconcertante.
Ma come è possibile, dico io, che non ci sia niente, ma proprio niente, che mi piaccia? Sono diventata di gusti difficili io, oppure le multinazionali della moda hanno tirato fuori delle fetecchie esagerate?!
C'erano shorts ovunque, di tutti i tipi. Shorts di jeans, shorts di cotone colorati, shorts di maglina.
Voglio fondare un comitato di donne contro gli shorts in città! Io sono la presidentessa e socia fondatrice, chi si unisce?!
Gli shorts, porca di una miseriaccia lurida, sono un capo di abbigliamento da mare!! Fanno schifo indossati in città, con improponibili collant sotto! Fanno vomitare! Sono la quintessenza dell'ineleganza! 
Per di più, ho notato che le ragazzine adolescenti, hanno in questi anni la tendenza ad essere un po', per così dire, forti di cosce. Ma è solo una mia impressione? A me sembrano tutte prosciuttone. Io all'età loro (mentre scrivevo questa frase mi sono sentita vecchia come Matusalemme) avevo delle gambette magre e filiformi, che quando indossavo gli shorts(si noti, rigorosamente soltanto al mare!) la coscia stava larga dentro il pantaloncino. A queste benedette figliole scoppiano le cosce dentro gli strizzatissimi calzoncini che pare che da un momento all'altro la stoffa debba cedere e lasciarle in mutande( che tanto non cambierebbe molto...di nuovo Matusalemme).
Comunque, passino gli shorts alle adolescenti. Ma le quarantenni, no. Donne, non fatelo, per pietà! Che Coco Chanel vi perdoni, non indossate shorts di jeans strappati collant color carne e stivali bianchi traforati modello Camperos...non lo dovete fare mai più!
Questo sfogo è dovuto al fatto che solo nel centro commerciale, di donne conciate così, ne ho contate sei.
Comunque, torniamo alla mia escursione nella moda dell'orrore.
Cosa ci vogliamo mettere sopra questi benedetti pantaloncini strizzati? Una maglietta fluo...che domande...giallo, arancione e fuxia fosforescenti come se piovesse.
Ho fatto un esperimento, mi sono messa di fronte a quei colori sgargianti e sono rimasta lì a fissarli per qualche minuto. Mi è apparsa la Madonna.
Dopo la mistica apparizione, ho avuto una visione più terrena, ma altrettanto miracolosa. Ma madre era venuta a salvare me e le mie figlie da follia certa e si è presa le due delinquenti per permettermi di provare qualcosa con calma.
Naturalmente nel centro commerciale c'è anche anche la zona ricreazione bambini, fatta apposta per far scatenare i piccoli e rimbambire nonne o papà mentre le mamme si aggirano indisturbate fra i negozi.
Non voglio nemmeno sapere quanti soldi abbiano fatto spendere a mia madre quelle due profittatrici per andare sulle giostrine, ma in ogni caso ringrazio pubblicamente mia madre per essersi prestata alle angherie delle mie figlie.
Finalmente sola, si fa per dire, mi sono concentrata sullo shopping. Ovunque guardassi, c'erano donne con occhi assatanati che toccavano stoffe, mettevano in disordine interi negozi e parlavano, parlavano, parlavano, ma cosa avranno avuto mai da dirsi?!
Tutto quel chiacchiericcio mi stava scuotendo i nervi, così mi sono rifugiata in un camerino prova.
Avevo afferrato dagli scaffali, quello che mi sembrava più sobrio, ma alla prima prova, sono stata presa dallo scoramento.
Il pantalone che avevo preso e che sembrava avere un taglio classico, era di quelli corti. Quelli a vita alta che finiscono poco sopra la caviglia, spezzando impietosamente anche la gamba più armoniosa.
Con un gesto di stizza, mi sono infilata nuovamente le mie cose, muovendomi a scatti e mi sono ributtata nella mischia, uscendo ho sentito una nonna e una nipote, nel camerino accanto che discutevano e la nonna che diceva:" bella de nonna, ma 'sti pantaloni te li puoi mettere per andare al mare..." mi sono girata e la ragazzina, quindici anni all'incirca, indossava un paio di shorts, con i collant neri sotto e aveva i cosciotti. Ok, sono vecchia.
Faccio un pubblico appello a tutte le nipoti d'Italia: ascoltate le vostre nonne che sono più sagge di voi e soprattutto hanno più gusto.
Ero disperata. Sapevo che la prossima settimana, sarei stata così impegnata con il lavoro che a malapena sarei riuscita a svolgere le fondamentali funzioni vitali, figuriamoci andare a fare shopping! Inoltre, un pomeriggio di compere nel centro commerciale mi basterà per i prossimi sei mesi, periodo in cui non vorrò più sentir parlare di camerini di prova, carte di credito e shorts fluorescenti.
Quindi, dovevo per forza trovare qualcosa di minimal chic, e dovevo farlo in fretta, non sapevo quanto avrebbe potuto resistere mia madre in mezzo alle lucine colorate delle giostrine, prima di avere una crisi epilettica.
Ho trovato un paio di pantaloni blu presidenziale che sembravano fare al caso mio. Di nuovo nel camerino, li ho provati. Hanno la vita alta, che fa schifo perché mette in evidenza la pancetta, ma almeno erano lunghi.
Con indosso i pantaloni con etichetta e tassello antitaccheggio incorporati, mi sono aggirata ancora per il negozio. Ho preso le sei maglie meno orrende di tutto il centro commerciale e ho fatto un voto: se almeno una di queste mi va bene, giuro che mi asterrò dal prendere a schiaffi questa donna che ho accanto che sta dicendo alla sua amica:" è il tuo! Ti sta benissimo guarda...ci metti le scarpe delle stesso colore, queste qua, con la zeppa altissima e poi sai che fai?...vai da Chantal, l'estetista, quella sulla Casilina e le dici di metterti lo smalto permanente dello stesso colore...quella ce li ha tutti, te lo trova sicuro. Dille che ti mando io che ti fa pure lo sconto..."
Per chiarire meglio il motivo del mio attacco di rabbia, vorrei precisare che le due donne avevano all'incirca sessant'anni e il capo di abbigliamento di cui parlavano era una casacca color arancione fluo tutta piena di veli, corta sulla pancia e lunga sui fianchi. Sono certa che l'intenzione era di indossarla sopra a degli shorts.
Comunque, la Divina Provvidenza ha salvato la vita delle due donne prive di eleganza, ma non saprei dire se questo sia stato un bene o un male, perché una maglia su sei era decente. Così, stringendo fra mani la mia bustina small, mi sono diretta a grandi passi verso l'uscita del negozio, alle mie spalle lasciavo una madre e una figlia che discutevano di una fantasia a rombi color fucsia, mi sono beccata un nuovo inchino dell'esotico guardiano e sono andata a cercare tutte le mie consanguinee. In realtà avrei dovuto comprare anche delle scarpe. Ma non avrei retto lo stress.
Ho trovato mia madre con gli occhi arrossati per via dell'aria condizionata, sconvolta perché la mia figlia maggiore aveva appena detto una parolaccia gravissima che Dio solo sa dove poteva aver sentito. La mia figlia minore mi ha accolto riferendomela immediatamente, naturalmente ad alta voce, e io sono rimasta a bocca aperta per lo stupore senza riuscire a proferire parola.
Lo stress aveva ormai raggiunto vette inarrivabili e quando mia figlia ha attaccato un capriccio perché voleva che le comprassi un diamante, sostenendo che non si sarebbe mossa di lì se non glie lo avessi acquistato, ho capito che era ora di abbandonare quel paradiso del più becero consumismo e di ritornare ad isolarci sulla nostra montagnuccia.
Ho barattato con mia figlia un cerchietto al posto del diamante e lei, beata innocenza, ha accettato. Alla fine il cerchietto glie lo ha regalato mia madre, intenerita da tanta semplicità d'animo.
Tornando in macchina, ho detto alle mie bambine:" vedete quella montagna là davanti?...è lì sopra che dobbiamo arrivare, a quel punto saremo in salvo".


12 commenti:

  1. A proposito degli shorts, sii felice che vanno di moda ora e li indossano le figlie di qualcun'altro, almeno siamo sicure che tra 10 anni, e la nostra prole sarà in età adolescenziale, saranno sicuramente "out"!!!!!!

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    1. Questo sì, ma chissà che diavoleria si inventeranno da qui a 10 anni. Se continuiamo così, ci sarà da rabbrividire...

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  2. anche per me lo shopping è un incubo per fortuna che i miei figli sono cresciuti e che la grande va con le amiche e di tanto in tanto devo trascinare mio figlio che riluttante deve vestirsi.
    La storia del diamante è fortissima,le hai spiegato che poi dovrebbe stare con te per sempre? ;)

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    1. No, alla minaccia che se le regalo un diamante poi deve stare con me per sempre non ci sono arrivata! Alla fine si è arresa e in macchina mi ha confidato che ha fatto quello stupido capriccio solo perché era stanchissima. Ho capito talmente bene il suo stato d'animo che non sono nemmeno riuscita più a redarguirla.

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  3. Mamma mia...odio fare shopping, e da quando ho Margherita è stressante anche fare la spesa!

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    1. La spesa può diventare un vero incubo. Il sedile per bambini del carrello, mi ha salvato in tante occasioni al supermercato. Il problema è quando ho le due pesti con me. Una sul sedile e l'altra dentro il carrello, ma a quel punto rimane poco spazio per la spesa...quindi è come non andarci!

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  4. Ho letto con molto divertimento, sei proprio brava perhè mentre ti leggevo e ridevo......mi sembava di veder la scena......

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    1. Ciao! Benvenuta. Grazie per il bellissimo complimento. A prestissimo

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  5. Credo che tu abbia incontrato il capo di vestiario più volgare e ridicolo che possa esistere, non riesco a reggerlo manco al mare!
    Neanche la più bella top-model senza dei ritocchi di photoshop potrebbe indossarlo.
    La foto è da farsi pipì sotto e rispecchia la realtà, purtroppo!
    Ma io mi chiedo, ma gli specchi a casa loro non esistono???
    Penso che il buon gusto si sia perduto nel tempo, tra ricerca del capo PER FORZA firmato, e l'inseguimento della moda del momento.
    Io ho vestiti e scarpe di venti anni fa, ( allora ne avevo 18) e non erano così succinti.
    Dieci anni fa lavoravo in un negozio di abbigliamento di marche importanti, venne una signora di taglia 54-56 che voleva provarsi una t-shirt di Cavalli taglia xs. Credo che non sarebbe entrata manco a Gregorillo che ha 17 mesi.
    Comunque provai a sviare dandole una L(ovviamente piccola anche quella!).Quella tra poco mi prendeva per il collo! Riuscì a provarsi la xs, immagina la stampa di Roberto Cavalli tutta maculata cosa divenne sulle tettone e sui braccioni dell'essere!!! Ma morire dal ridere.
    Tra una macchia di maculato e l'altra, ci passava l'autostrada.
    Che ci vuoi fa! Ci vuole pazienza e un buon antireflusso
    Buona Festa della Mamma



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  6. L'immagine della taglia 56 che deforma il maculato di Cavalli mi ha fatto morire dal ridere. C'è ne sono di donne che cercano di infilarsi in taglie troppo piccole con l'unico risultato di sembrare ancora più grosse! Certo, io che scrivo questo commento mentre mangio un mignon al tartufo, mi dovrei vergognare!!

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  7. Ultimissima..mio marito voleva chiamare la neuro. Mentre passeggiavamo con i bimbi ho iniziato a ridere io sola, quasi con la pancia in mano, e lui pensava che io fossi impazzita. All'orizzonte è emerso un essere alto 1,45 per 1,45 di età incerta (credimi!) con indosso short di jeans scambiato, collante nera con i brillantini e stivale nero con tacco alto, quadrato, marrone, sotto al giubbottino color miele (ma io dico almeno accostate i colori, passatemi l'antireflusso!!!) striminzito, maglietta fluo rosa.
    Poi la matta so io!

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    1. L'ho detto io, sono tutte fuori di testa! Indossano gli shorts e spengono l'area del cervello che le collega alla realtà!

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