martedì 15 ottobre 2013

Misteri di una mente strana



Diciamoci la verità, ognuno nella vita ha un talento, un cavallo di battaglia, una specialità. La mia sono i disturbi psicosomatici.
Non c'è niente da fare, non mi batte nessuno. Va bene, non voglio essere presuntuosa, forse il Super e altri due o tre al mondo sono più forti di me in questa specialità, ma io sono comunque la dimostrazione vivente della interconnessione strettissima che esiste fra mente e corpo. Eh già cari amici, perché se c'è qualcuno fra voi che non crede nelle malattie psicosomatiche, alla fine di questo post, dovrà ricredersi.
Ho talmente tante di queste manifestazioni strampalate, che non so nemmeno da dove cominciare per raccontarle.
Beh, pensandoci bene, lo so chi è la regina incontrastata delle mie somatizzazioni: i dolori muscolotensivi nella zona cervicale! Su questo non mi batte nessuno. Se ad esempio oggi alle 11.32 ho un motivo di tensione, di preoccupazione, di ansia o un'arrabbiatura (per queste ultime, sono una professionista) stai pur certo che domani alla 11.32, mi scoppierà un gigantesco mal di testa, che partendo dal collo, si diramerà su tutta la testa, seguendo delle linee ben precise (che un giorno disegnerò rasandomi i capelli e sono certa che uscirà fuori la costellazione dalla quale provengo) fino ad arrivare agli occhi e procurandomi nausea, giramenti di testa e atroci dolori. Esattamente 24 ore dopo, non un minuto prima né uno dopo.
Ma
Io ho capito una cosa importantissima.
A tutto questo c'è un rimedio, semplice come bere un bicchier d'acqua.
E io, quando me ne ricordo, lo metto in pratica e funziona.
Il rimedio è il seguente:
Se oggi, alle 11.32 io ho un motivo di tensione, preoccupazione, ansia o un'arrabbiatura, non devo far altro che sciogliere la schiena e il collo con degli esercizi di stretching e rilassamento inventati da me...cioè, veramente li ho copiati da alcune riviste e da internet...ma è uguale, non sottilizziamo.
Insomma, immaginate me che mentre discuto con mio marito magari perché mentre io lavavo, vestivo ed asciugavo entrambe le figlie dopo la piscina, lui si intratteneva educatamente a conversare con il capovasca ( è un esempio eh, non è accaduto davvero...no, no, proprio no. Che poi il capovasca...che cacchio di lavoro fa?!) oppure mando a quel paese un automobilista scorretto e maleducato, o insulto la lavatrice perché quella macchia di sugo dalla maglietta della divisa scolastica non è venuta via nonostante i 40 gradi e il pretrattamento, o ancora strillo come una matta con le mie figlie che hanno trasformato la loro cameretta in una stalla con tanto di fieno e puzza di mucca, all'improvviso, comincio a roteare la testa da destra a sinistra e poi ritorno, con gli occhi chiusi e facendo respiri profondi.
Sembrerà strano, ma tutto questo funziona. Se io faccio i miei esercizietti nel momento della tensione, ecco che la tensione se ne va dal muscolo Trapezio e dallo Splenio (sono un'esperta, lo so.) e il giorno dopo, niente dolori. Facile no? Ma giuro che è così.
E allora questa patologia come la volgiamo chiamare?! Insomma, non ho niente di rotto o di non funzionante. È solo che quando mi arrabbio tendo quei muscoli là e una volta che i muscoli si rilassano, mi dolgono, sono indolenziti come gli addominali dopo che ho fatto AddominaliEGlutei in palestra.
Solo che gli addominali, ti dolgono solo sull'addome, mentre il dolore dei muscoli sulla cervicale, si diffonde a tutto il muscolo che abbraccia la testa. Questo è tutto.
Il cervello è spesso sotto stress, soprattutto se appartiene a una strana

Psicosomatica gente, psicosomatica.
Ma ne ho altri. Tanti altri.
Per esempio, una delle mie regole di vita è non leggere mai, ma proprio mai, il foglietto dei medicinali nella sezione dedicata agli effetti collaterali. Mi vengono tutti, anche quelli gravissimi. O per lo meno io me li sento. 
Hai capito Super?! Se lo rifai, ti prendo a schiaffi davanti a tutti e poi pubblico le foto dello schiaffeggiamento sul blog.
Il problema è quando devo leggere i foglietti dei medicinali che propino alle mie figlie. In quel caso non posso farne a meno, è più forte di me. Li leggo.
Una volta mi è venuta un'irritazione da pannolino dopo aver dato una medicina pediatrica a mia figlia neonata.
Per non parlare poi di quello che mi sta succedendo proprio in questi giorni: dopo aver fatto tra me e me, la considerazione che con le mie figlie, alzo troppo la voce e che a volte basta un nonnulla per trasformarmi in un tenore al quale hanno appena pestato un callo, mi è venuto un fortissimo mal di gola e da circa una settimana, parlo come un transessuale che si è scordato di prendere gli ormoni.
Tutto questo per dire che io sperimento spesso su me stessa il potere della mente umana in tutta la gamma delle sue più misteriose manifestazioni.
Ma devo ammettere che nemmeno io, con tutte le mie stranezze, ero mai stata sorpresa da un disturbo psicotico di massa.
È accaduto domenica scorsa. In casa Strana.
I due coniugi Strani avevano deciso di passare l'intera giornata a sistemare il box che era talmente stracolmo di oggetti di ogni sorta, che non solo non riusciva ad entrarci un'automobile ormai da un anno, ma cominciavamo ad avere problemi anche noi umani ad entrarci dentro ed uscirne illesi.
A dire tutta la verità ero stata io a decidere che quel giorno sarebbe stato "il giorno del box" perché lo Strano aveva proposto di mettere tutto sulla rampa e fare un gigantesco falò per ingraziarci gli Dei in vista della stagione fredda.
Come al solito, io avevo ignorato ogni sua protesta e avevo organizzato tutto con dovizia di particolari.
Mentre io e l'uomo di casa ci incollavamo pesi di ogni genere in mezzo alla polvere degli ultimi due millenni, mia madre e Mister M. si sarebbero occupati delle minori e avrebbero preparato il pranzo.
Nessuna interruzione sarebbe stata ammessa. Certo un caffè a metà mattinata sarebbe stato gradito, ma nulla di più!
Dunque, la sparuta truppa aveva cominciato di buon mattino a lavorare e tutti avevano preso i loro posti di combattimento senza discutere.
Alla strampalata combriccola, si era aggiunta anche la nipotastra, figlia di mia sorella, e per l'ora di pranzo ci avrebbe raggiunto anche mia sorella stessa, che reduce da un tour de force lavorativo che avrebbe steso un cavallo, aveva bisogno di dormire qualche ora prima di unirsi a noi.
Alle 12.30, io e l'uomo di casa ci siamo fermati, sporchi e già talmente stanchi da trascinare i piedi. 
Avevamo bisogno di un pranzetto completo e succulento preparato con amore dalla mia anziana madre (l'ho scritto apposta, nel leggere questa definizione, mia madre sgranerà gli occhi, salterà sulla sedia, afferrerà il telefono senza togliere gli occhi dallo schermo e mi chiamerà urlando:" anziana a chi ahò?!") alle 13 circa, eravamo tutti seduti a tavola e stavamo terminando un ottimo piatto di pasta fatta in casa ai funghi porcini quando abbiamo sentito suonare il citofono.
Ci siamo tutti stupiti nel sentire quel suono perché il citofono a casa mia funziona una volta sì e centoventisette no. Quella era la volta sì. Per fortuna.
Per qualche secondo siamo rimasti tutti seduti a guardarci, come ipnotizzati.
"Mo' chi è che rompe l'anima?" Ha esclamato mio marito poggiandosi sullo schienale con aria infastidita.
Senza perifrasi lo ho spedito ad accogliere lo scocciatore e mentre andava ad aprire il cancello, l'anziana (...ok, mamma la smetto subito!) mia madre ha avuto lo sprazzo di lucidità e ha annunciato a tutti che non poteva trattarsi che di mia sorella, dato che mancava solo lei al desco domenicale.
Così si è creato un certo scompiglio. Mio marito è andato ad aprire la porta, mia madre è andata ad accendere il fuoco sotto la pentola della pasta e io e Mister M. non so bene il perché, ci siamo alzati.
Ma qualcosa di strano continuava ad esserci.
Mio marito è scomparso dall'uscio, senza che nessuno dei presenti se ne accorgesse e mentre io preparavo il posto a tavola per mia sorella, qualcuno mi ha fatto notare che né lei, né mio marito erano ancora ricomparsi.
Un momento di confusione e poi abbiamo visto attraverso la finestra la sagoma di mio marito tornare indietro. Guardando meglio, mio marito aveva tra le braccia qualcosa di ingombrante e quasi privo di sensi, sebbene molto trendy in un'impeccabile mise sportiva da pranzo domenicale in famiglia e relax.
Guardando ancora meglio e mettendo bene a fuoco la scena, mio marito stava portando in braccio mia sorella in un'impeccabile mise domenicale in famiglia, fino alla porta di casa.
È stato esattamente in quel momento che si è verificato il fenomeno di allucinazione di massa.
I tre adulti presenti in casa, hanno assunto un'aria divertita esclamando:" guarda quei due stupidi, cosa combinano? Che gioco sciocco è questo?..."
A nessuno di noi è passato nemmeno lontanamente per il cervello, che i due non stessero affatto scherzando.
Sono ritornata alla realtà solo guardando in faccia mio marito che mentre saliva i tre gradini del pianerottolo, rosso in viso, esclamava:" questa sta a sveni'..." Le parole sono state solo queste, ma l'espressione sul volto del mio consorte sottintendeva anche la frase:" ma che cacchio vi ridete?!"
Sono passati ancora un paio di secondi prima che tutti realizzassimo quanto stava realmente accadendo:
" che mi venga un colpo...non stanno scherzando!" Ho urlato io rivolta ai miei compari di allucinazione. Come risvegliati da un sogno, abbiamo cominciato a correre tutti verso la porta a braccia protese verso i due incompresi che ormai erano allo stremo delle forze.
Mia sorella è stata adagiata sul divano e mia madre si è affrettata a tirarle su le gambe.
Così mia sorella si è ritrovata stesa sul mio divano, pallida come uno zombie, con le gambe tenute a squadra da mia madre, con una pasticca infilata in bocca da me, ma pur sempre in una mise perfetta per un pranzo domenicale in famiglia. 
"Ma che è successo?" È stata la domanda unanime.
La descrizione della scena è stata fatta da mio marito, perché mia sorella era ancora in stato di shock:
" ma che ne so, stavo ancora mandando giù il boccone di pasta con i funghi, tu mi hai spedito in malo modo ad aprirle il cancello, mi sono affacciato e mi è sembrato di sentirla sfiatare e chiedere aiuto.  Per capirci qualcosa sono andato in cima alla rampa e lì l'ho vista che arrancava. Tutto a un tratto si è appronata accanto alla rosa e io mi sono detto: guarda se mo' questa si accascia proprio sulla cacca che ha appena fatto il cane lì accanto...invece si è salvata, perché si è accartocciata dall'altro lato, appoggiandosi al sostegno delle rose"
Mia sorella nel frattempo aveva ripreso il colorito:" oh mamma...come sto male..." Ha esordito con un filo di voce.
"Ma che hai fatto?! Che ti è successo?!" Abbiamo chiesto noi in coro.
"La cervicale...mi gira tanto la testa...ho la nausea...non ho dormito, ora sto male...aio Oddio"
Da questi farfugliamenti, tutti abbiamo capito che la poveretta aveva avuto un forte giramento di testa a causa di una tremenda cervicaligia, il nugolo di persone che si era formato intorno all'inferma si è dissolto rapidamente.
Mia madre è tornata ai fornelli, io, mio marito e Mister M. siamo tornati a tavola, le mie figlie da tavola non si erano proprio alzate e la charmant con la bocca piena di fettuccine mi ha domandato:" mamma allora zia stava per svenire davvero, ma ora sta bene?"
"Sì, sì zia sta bene, non preoccupatevi, ora si riprende subito e viene a mangiare le fettuccine di nonna...vero zia?!" Ho risposto io per non preoccupare la bambina.
"Ìiiìh...." È stata la risposta di mia sorella per non preoccupare nemmeno la mia nipotastra che è stata l'unica a rimanere al capezzale della povera malconcia.
Dopo pranzo, ognuno di noi è tornato alle proprie mansioni e la mia collaudatissima pasticchetta ha sortito il suo effetto miracoloso su mia sorella che dopo pochi minuti era già in piedi, magari barcollando un po', ma pur sempre in piedi.
Tanto per la cronaca, alla fine della giornata, il nostro box era un gioiellino tanto che il giorno dopo, mio cugino Santo, vedendolo ha esclamato:" fico! Avete un box...ma ve lo hanno dato insieme alla casa o lo avete costruito questa notte?..." 
Tutta questa faticaccia ovviamente è costata una pasticchetta anche a me, che mentre sfacchinavo sollevando pesi di ogni genere, mi sono scordata di fare gli esercizi magici, ma direi che ne è valsa la pena. Sono orgogliosa di annunciare al mondo che la mia macchina ora staziona felice nel box...peccato che io non possa usarla perché la batteria mi ha mollato...ma questi sono dettagli, ora vado nel box e vedo se riesco a farla ripartire con la forza della mente...o con una pasticchetta.
Ecco cosa accade dopo le ammazzate della domenica

sabato 5 ottobre 2013

Se non sono strani...



PREMESSA
Questo post è in differita rispetto alla data in cui gli avvenimenti narrati si sono verificati. Sono passate circa tre settimane di delirio scolastico da quando il fatto è accaduto. Da allora, io sono stata ingoiata da vari eventi ed ho cominciato a scrivere almeno tre post differenti. Sono tutti lì in bozza e pian piano li completerò e li pubblicherò. Naturalmente ammesso che io non venga ricoverata prima alla neuro. Se ciò dovesse accadere, mi impegno a scrivere lo stesso dalla mia branda d'ospedale. Corromperò un portantino affinché mi tolga per un'oretta la camicia di forza e continuerò a scrivere... contateci, lo farò!

Una domenica di Settembre, di quelle che la famiglia Strana ha passato al mare per cercare di riprendersi dalle deliranti settimane di inizio scuola, il sole aveva deciso di aiutarci e fornirci una buona dose di vitamina K, così gli Strani al gran completo hanno organizzato la discesa alla spiaggia. 
C'era l'uomo di casa, come sempre impeccabile nella sua tenuta da bagno che con fare pigro bivaccava sotto il pergolato dello stabilimento balneare, c'era la sorella della Strana, come sempre alle prese con i social Networks, anche lei accomodata sulle sedie del bar in perfetta tenuta da spiaggia di fine estate. I due si deliziavano con un aperitivo in attesa del pranzo.
Poi c'eravamo io, mia madre e Mister M, non so nemmeno che tenuta avessimo, ma certamente non eravamo ben vestiti come mia sorella e mio marito e il nostro aspetto li imbarazzava. Noi tre però, avevamo qualcosa che i due modaioli imparentati con noi non avevano affatto: eravamo fermamente intenzionati ad approfittare dell'occasione per fare del movimento. Chi per un motivo e chi per un altro, io per esempio, ho sempre lo stesso di motivo: aggredire le calorie in eccesso.
Così questo strampalato gruppetto si è avviato sul bagnasciuga per una lunga passeggiata. 
La spiaggia a fine estate è un luogo affascinante. Pieno di vuoti. 

Mancano donne e uomini palestrati e pieni di tatuaggi che uno sta lì a domandarsi:" ma tutti sti tatuaggi tribali, ma che vorranno dire?...che ne sai che il tatuatore non ti abbia fatto uno scherzetto ti abbia tatuato un simbolo che significa "testa a pera" spacciandotelo per il simbolo della "grande anima"?!"

Mancano le orde di bambini felici che sguazzano nell'acqua schizzando i passanti, che a uno gli verrebbe da dire:" ah ragazzi' ma perché non vai a schizzare un po' più in là che sennò ti calpesto la pista delle biglie che hai costruito con il culetto della tua sorellina, trascinandola per le gambe? " salvo poi magari trovarsi il padre tatuato e palestrato del bambino che ti guarda minaccioso.

Mancano gli adolescenti che corrono a tuffarsi rumorosamente in gruppi di dieci prendendo la rincorsa dalle dune, a delle velocità da record del mondo. E pure là uno li guarda e pensa:" ma che vi correte?! Pensa se il mare tutto a un botto si ritirasse proprio mentre voi fate il vostro atletico tuffo a capriola e voi finiste con il culo sulla dura sabbia bagnata..."

Non so se si è capito, ma io non è che stessi là a rammaricarmi per la mancanza di questi tipi da spiaggia, anzi, passeggiavo cercando di contrarre i glutei ad ogni falcata e pensavo che dovrebbe essere sempre così la spiaggia: semivuota, silenziosa, riempita del rumore delle onde che si infrangono sulla sabbia e dal canto dei gabbiani...

che poi uno si chiede:" ma questi gabbiani, la cacca dove la fanno?!" Perché sulla spiaggia non ho mai visto una cacca di gabbiano "Che la facciano in mare, 'sti zozzi?! Dovrò parlarne con la polpetta, la prossima volta che la becco a mettersi in bocca l'acqua del mare..."

Comunque noi tre camminavamo chiacchierando a tratti, a tratti invece stavamo zitti e ci godevamo la pace di quel momento. Certo, non è che fosse proprio un lungo mare americano, con l'oceano potente che scarica le sue altissime onde sulla battigia, il silenzio assoluto, quel cielo che sembra finto e al massimo qualche tronco di albero scolpito dalle acque, adagiato sulla sabbia chiara come fosse una scultura. No, lì di cose "adagiate" sulla spiaggia se ne trovano di varie: qualche bottiglia di plastica, alcuni pezzi di vetro, carte di vario genere, cicche di sigaretta a non finire, una paletta di plastica dimenticata da qualche bambino, qualche pescatore con la canna da pesca in mano a guardare l'orizzonte.

Che anche qui, a parte il pescatore, a guardare tutte questa immondizia per terra, uno pensa:" ma chi cacchio è che ancora non ha capito che se butta le cose per terra, in spiaggia, per la strada, o in un qualsivoglia luogo pubblico, quelle restano là, a insozzare il mondo, che poi è anche il mondo di quello che ha buttato le cose per terra? Ma è mai possibile che si sia ancora a questo punto di inciviltà?..."
messaggio a tutti quelli che invece di buttare la sporcizia nel cestino, la buttano per terra (vale pure per quelli che lanciano, carte, cicche o pacchetti di sigarette (!!) dalle auto in corsa...io ne vedo in continuazione di gente che lo fa, quando accade, suono con il clacson e li insulto e loro fanno la faccia da ebeti attraverso lo specchietto retrovisore senza nemmeno capire il motivo per cui mi sto agitando tanto) :
" lanciatore di immondizia, non trovo altro da dirti se non che sei uno stronzo, chiunque tu sia, sparisci dal mio blog, non sono graditi quelli come te qui."
E se con questa invettiva ho perso qualche follower (cosa che non credo perché gli amici del mio blog sono tutte persone a modino) chissenefrega!

Tornando alla nostra passeggiata, non è che ci fosse tanto da raccontare fino ad un certo punto. Camminavamo e raccoglievamo conchiglie da portare alla piccole pesti che si stavano scatenando al parco giochi sulla sabbia; mia madre ha anche irritato un pescatore di telline avvicinandosi al secchio dove questi riponeva il frutto della sua pesca ed esclamando con fare interessato:" Ah ma guarda che bravo il pescatore di telline! Ah, sono tutte vuote!"
Io mentre osservavo la scena senza ovviamente partecipare alla conversazione con lo sconosciuto pensavo:" mi dovrebbe imbarazzare questa situazione, invece mi viene solo da fare la considerazione che se sono strana, un motivo ci dovrà pur essere"
È stato proprio poco dopo aver congedato il pescatore che è successo. 
Mia madre aveva appena salutato il tizio con un "buona pesca!" e mentre ci allontanavamo, io guardavo i miei piedi che si alternavano nella camminata veloce e lo sentivo imprecare ed esclamare:" ecco fatto, meglio che me ne vado a casa oggi va'...tanto qui, se non sono strani non ce li vogliamo..." continuavo a guardare in terra temendo che da un momento all'altro ci arrivassero sulla schiena tutte le cocce di tellina (vuote) lanciate dal pescatore imbufalito e invece mi è apparsa questa strana immagine:
Avete presente la scena del film Mary Poppins quando Dick Van Dike (lo spazzacamino) sta disegnando per terra e gli compare l'ombra della testa di Mary Poppins?...


Ecco, è più o meno questo che è accaduto a me, e l'ombra della testa che ho visto, era anche simile...senza fiorellino però.
Ho avuto la sensazione che qualcosa di pesante e di stonato con l'ambiente circostante, stesse camminando alle mie spalle e così mi sono voltata a guardarlo, giusto in tempo per vederlo nel momento in cui mi stava sorpassando.
La persona che mi sono trovata alla mia sinistra era più o meno conciata così:
Alla mia destra invece c'erano mia madre e Mister M. che perfettamente coordinati con me, hanno cominciato a rallentare il passo e contemporaneamente a spalancare la bocca.
Le altre poche persone presenti, avevano tutte più o meno la nostra reazione al passaggio di questa specie di alieno. 
"Ma questo, dove diavolo va?!" Ho esclamato io afferrando un braccio di mia madre che era ormai ferma a fissare la strampalata sfilata militare.
Per qualche secondo, nessuno ha saputo reagire. 
Quell'uomo aveva in mano una mitragliatrice, aveva un cappello alla pescatora ma completamente mimetico, degli occhiali enormi dalle lenti gialle, la barba incolta e sotto il cappellino spuntavano anche dei boccoli biondo cenere. Sul petto era ben legato un giubbotto antiproiettile, e da sotto i pantaloni militari strapieni di tasche, spuntavano degli anfibi.
Poco dopo avermi superato, lo strano figuro ha deviato verso le dune e si è infilato con fare circospetto all'interno di un canneto che costeggiava un canale di irrigazione (speriamo che siano davvero di irrigazione sti canali che sfociano proprio a pochi metri da chi fa il bagno...) ed è sparito fra le frasche.
Abbiamo visto per qualche secondo ancora le punte delle canne alte tre metri, muoversi al suo passaggio e poi più niente.
Io e i miei due compagni di avventura stavamo lì a fissare le canne ormai ferme e avevamo le sopracciglia a forma di punto interrogativo. Finalmente ci siamo riavuti dallo shock e abbiamo fatto un breve briefing, alla fine del quale abbiamo convenuto che fosse il caso di chiamare il 113.
Il cellulare era quello di Mister M, ma la voce era la mia:
Voce di donna:"113 mi dica"
Strana:" sì, guardi io...non so bene come dire, mi è successa una cosa strana, cioè ho visto un tipo strano che forse potrebbe essere pericoloso, ma forse è solo cretino, non lo so."
Voce di donna:" si calmi e cerchi di dirmi esattamente quello che ha visto"
Strana:" beh, noi camminavamo, cioè io, mia madre e Mister M, stavamo camminando sul bagnasciuga. Intanto mia sorella e mio marito facevano l'aperitivo sotto il pergolato ma sa, loro non hanno bisogno di bruciare le calorie in eccesso. Insomma camminavo guardando per terra perché mia madre aveva appena snervato un pescatore di telline fino al punto di rottura quando ho visto sulla sabbia come la sagoma di Mary Poppins...ma senza il fiorellino, ha presente?!...e poi ho visto questo tipo in assetto da guerra, con il giubbotto antiproiettile e tutto il resto. Aveva una mitraglietta"
Voce di donna:"signora, ha bevuto?"
Strana:" no, non mi pare che il tipo avesse dell'acqua, non ha bevuto, ma perché?!"
Voce di donna:" signora, LEI ha bevuto?"
Strana:" no! Le dico che è mia sorella con mio marito che stanno facendo l'aperitivo, stia più attenta!...io non ho bevuto niente!! Sono proprio così, un po' strana. Ma le dico che ho visto un tipo con una mitragliatrice sulla spiaggia e poi si è infilato nel canneto..."
Voce di donna:"signora, vede ancora questo tipo?"
Strana:" ma certo che no! E cosa vuole che mi infili nel canneto pure io?! E poi francamente mi sono allontanata più che ho potuto... Ora sono quasi arrivata allo stabilimento, dove troverò le mie figlie appese per i piedi a qualche gioco pericoloso mentre mia sorella e mio marito intenti a conversare amabilmente sorseggiano un prosecco. Ma ho paura! E se questo matto viene dove siamo noi e comincia a sparare all'impazzata?! Ha mai visto il film "Un Giorno Di Ordinaria Follia"?!!! E poi io ora lo ho anche denunciato....Madonna Santa...cosa facciamo adesso?!"
Voce di donna:" signora stia calma, mi dica esattamente dove si trova e mando una pattuglia; lei rimanga reperibile che potremmo richiamarla"
Mi sono affrettata a raggiungere i professionisti dell' Happy Hour e ho raccontato loro tutta la storia. Nel frattempo dal 113 ho ricevuto un paio di telefonate ancora per avere indicazioni precise su dove ci trovassimo. Gli agenti non riuscivano ad individuare il punto esatto, perché le indicazioni glie le avevo date io, avvalendomi dei suggerimenti di mia madre ma nessuna di noi due ha un minimo di senso dell'orientamento e quindi le informazioni che abbiamo fornito erano inesatte e confuse.
Ci siamo calmati tutti e abbiamo deciso di andare a mangiare in un ristorantino sulla spiaggia. Alla faccia mia, tutti i miei parenti (figlie comprese) si sono abbuffati di pesce, mentre io che sono gravemente allergica a tutto ciò che proviene dal mare, ho dovuto ripiegare sui funghi. Mentre ingurgitavo molte più calorie di quante ne avessi bruciate durante la strampalata passeggiata, si configuravano nella mia mente scenari catastrofici. Mi vedevo il matto fare irruzione nel ristorante esclamando:" dove sta quell'infame che mi ha denunciato...mi hanno detto che è una tipa strana. Consegnatemela o scaricherò una raffica di mitraglia e distruggerò l'acquario delle aragoste!"
Così ho fatto l'unica cosa che mi pareva sensata in quel momento per potermi godere quell'unica giornata di pace prima di una nuova delirante settimana scolastica: mi sono attaccata al Vermentino di Gallura.
Ero arrivata allegramente al terzo bicchiere e la scena da film di azione di prima era stata sostituita nella mia testa da una nuova scena in cui il matto entrava nel locale vestito da mimetico ma poi partiva la musica di Full Monthy e lui iniziava a fare uno spogliarello in piedi sul bancone del bar mentre l'anziano proprietario del ristorante batteva le mani vistosamente fuori tempo. Lo spogliarellista era arrivato a mostrare i boxer bianchi decorati con colorate immagini delle Winx, quando lo squillo del cellulare di Mister M. mi ha bruscamente riportato alla realtà!
Le forze dell'ordine erano fuori dal ristorante e mi aspettavano per un colloquio...
"Non entrate! Per carità...che figura mi fate fare altrimenti...esco io, arrivo subito!"
Mi sono alzata immediatamente e ho portato con me mia madre. Barcollando un po' ma sperando che non si notasse poi tanto, ho raggiunto i tre tutori della legge.
Erano tre poliziotti. Sono stati gentili nonostante le mie condizioni...o forse proprio per quelle. Mi hanno spiegato che proprio al di là del canneto, c'è un campo di soft air, cioè una specie di gioco in cui molti tipi vestiti in totale assetto da guerra fanno finta di spararsi ma in realtà quelle che usano sono armi finte, o meglio sparano proiettili di gomma...insomma sono innocui.
Tuttavia, a causa della mia telefonata ( il poliziotto più giovane ci ha tenuto a sottolinearlo) era scattato il piano di allarme e loro si erano dovuti armare di tutto punto, incluso il giubbotto antiproiettile, alla ricerca del potenziale pazzo terrorista.
Il poliziotto anziano ha aggiunto:" purtroppo non lo abbiamo trovato lì fra le canne...si vede che è riuscito a ritornare al campo...ma se lo acchiappo glie la faccio passare io la voglia di giocare al soldatino...li possino caricà! Io c'è lì manderei davvero un mesetto in prima linea...vedi poi come gli passa la voglia..."
Tutto è bene quel che finisce bene dunque. Sono tornata a tavola, la testa mi girava e ho ordinato un bel caffè ristretto.
Tornata a casa, ho cercato su internet qualche notizia su questo soft air e ho scoperto che sono anche stata fortunata perché il tipo avrebbe anche potuto essere vestito così:


E io avrei telefonato lo stesso al 113 ma sostenendo di aver visto un extraterrestre. Roba da matti. Ma del resto noi se non sono strani, non ce li volgiamo.