Ha risposto! Ecco l'intervista integrale al Super
D: Nome in codice
R: “Super”, no?
D: Come descriveresti la nostra amicizia?
R: Ecco, cominciamo subito con le domande difficili, cazzo. Allora. Immagina un vecchio tavolaccio di legno infracichito sotto al sole cocente di una vecchia borgata romana. Sopra ‘sto tavolaccio ci sta una lattina di birra calda, una birra di merda, tipo ‘na roba turkocekoslovena doppio-malto-rugginoso, e nient’altro. Tutt’intorno il silenzio. Un silenzio feroce, da contr’ora, un silenzio torreggiante, scheggiato soltanto dal ronzìo appassito d’un moscone narcolettico. E dal suono, ritmico ossessivo, come d’un clacson. Ecco, mò la telecamera scarrella verso destra fino ad inquadrare un’Austin Metro rossa modello “Surf”, occupata da due individui squagliati dalla callaccia, un uomo e una donna, l’uomo è al posto di guida, la donna non si capisce, è in una posizione tipo una che si sta pitturando le unghie dei piedi mentre ripassa un po’ di cicoria in padella sull’accendisigari dell’Austin Metro Rossa modello “Surf”, anzi la donna sta facendo proprio queste due cose insieme e intanto canta a squarciagola un antico stornello e si spalma qualcosa di molto appiccicoso e vagamente verdastro sulla fronte. La donna dice: “Supeeeeeeeeeeeeer! Siamo già arrivati allo stabilimentooooooo? Dov’è il mare? Dov’è il mare? Dov’è il mare? Dov’è il mare? Dov’è il mare? Dov’è il mare? Dov’è il mare? Dov’è il mare? Supeeeeeeeeeeeer!”. L’uomo tamburella con le dita sul volante mentre osserva il torrentello melmoso che scorre a pochi passi dall’Austin Metro Rossa modello “Surf” e ad intervalli regolari picchia la testa al centro esatto del volante.
Vabbè, mò penserete che il suono, ritmico ossessivo, come d’un clacson, era la capoccia mia che batteva sul volante, e invece no: è Ughetta che canta sul sedile posteriore. Amichetta sta abbattendo un pioppo per ricavarne una canoa.
D: Da quanti anni siamo amici?
R: A un certo punto tu hai cominciato a frequentare casa nostra per mangiare le polpette di mia madre, mangiavi un botto di polpette e te ne andavi, avrai mangiato sei o settecentomila polpette in 5 anni. A me le polpette facevano e fanno tutt’ora uno schifo supremo. Poi tu hai smesso con le polpette e hai cominciato ad inciampare ovunque, ma proprio ovunque, e continui a farlo, da 29 anni. Quindi: 5 + 29 = 34.
D: Sai che probabilmente sarò costretta a censurare alcune delle tue risposte, vero?
R: Vabbè.
D: Descrivi Il Super ad una persona che non lo conosce
R: Ho la barba e gli occhiali. Sento un rumore strano, come uno sfrigolìo, all’orecchio sinistro. Sono brizzolato, brizzolato-naturale-e-basta. Vorrei che il tempo non passasse; dello spazio invece non m'importa molto. E nulla di ciò che al mondo è lento mi è estraneo.
D:Descrivi Fantola (che sarei io, il Super mi chiama così)ad una persona che non la conosce
R:Ella può arrampicarsi su qualsiasi cosa, saltellare su e giù e persino fluttuare, il tutto discutendo di speculazione edilizia, broccoli ripassati e lancio del martello, con voce chiara e ben impostata, solo a tratti lamentosa, mai fastidiosa, di chi generalmente non sa dove si trova e abbassa il finestrino per chiederlo a un passante, che è sempre un turista che dice “non zapère”, e che anzi, vorrebbe saperlo pure lui dove si trova; dal finestrino semiaperto entra un odore caldo, tardo primaverile, come di antistaminici scaduti e beaujolais. Ella, alla risposta evasiva del turista, fa retromarcia e intruppa qualcosa di feroce, a giudicare dalle bestemmie.
D: Descrivi una scena alla quale vorresti tanto assistere
R: L’impetuoso irrompere dell’alba nel sobborgo di Ramkrishnapur, Calcutta.
Nota dell'intervistato: Questa cosa qua l’ho detta solo per non sfigurare rispetto a Pippo, che hai intervistato prima di me e di Amichetta e che ha visto un sacco di posti fichi e tu facevi tutta l’affascinata. Mò beccate Calcutta, tiè.
Commento della intervistatrice: ammappate oh...non ti ci facevo così esotico...
D: Che libro stai leggendo in questi giorni?
R:Teju Cole, “Città aperta”. E’ un libro dove non succede niente, come piace a me.
D: Cosa hai ascoltato questa mattina mentre ti dirigevi al lavoro?
R: Vic Chesnutt, “At the cut”. A squarciauga sulla Pontina. Vic era un genio. Anche Uga, sì, certo. Lo “squarcia-uga” è una tecnica di canto che riesce sotto ad alcune specie animali dotate di stomaco para-ruminante, le quali sono in grado di modulare suoni armonici involontari durante la masticazione del bolo. Ovviamente Uga non possiede uno stomaco pararuminante, né mastica bolo (o almeno io non l’ho mai vista farlo) però i suoni che emette quando canta sono esattamente quelli. La mia, sulla pontina, era solo una pallida imitazione. Vic Chesnutt invece cantava da dio. Anche Uga, sì, certo.
D: Entriamo nel vivo, stai avendo la crisi dei 40 anni quando ormai sono passati 3 anni dal tuo quarantesimo genetliaco, pensi che i nostri lettori resteranno più stupiti del ritardo di tre anni o del fatto che io ho usato il termine genetliaco?
R: I tuoi lettori sono avvezzi alle tue stranezze. Per quanto riguarda la mia crisi dei 40 anni è totalmente inventata, al solo scopo di essere intervistato da te e comparire sul blog, come Pippo e Amichetta, pur non viaggiando in zone impervie del mondo e non avendo un rapporto tormentato con le arachidi. Ho pensato che questa cosa qui della crisi dei 40 potesse fare presa, visto che tu stai lì lì per tagliare il traguardo. D’altronde, e così ti rispondo anche in merito al presunto ritardo di 3 anni, come pensi che io possa già trovarmi in quella fase là, “crisi dei 40 anni” quando sai benissimo che la mia crisi adolescenziale si manifestò intorno ai 29 anni! A 29 anni ebbi la mia fottuta crisi adolescenziale, con tutto il dirompente corredo di brufoli e atteggiamenti di sfida nei confronti dei miei genitori e ribellione alle regole e la scoperta del mio corpo che stava cambiando e le minacce di scappare di casa e tutte quelle frequentazioni di improbabili amici (tipo il Catena, il Verdesca, quello che si faceva il bidè col dentifricio, quell’altro che s’infilava le matite tra le chiappe etc. etc.), come pensi che possa avere ORA una fottuta crisi dei 40 anni? Facendo le debite proporzioni, avrò la mia crisi dei 40 anni sì e no a 56-57 anni.
Commento dell'intervistatrice: e ce lo sapevo io...è strano, lo dicevo è strana questa crisi così presto...è troppo presto...
Nota dell'intervistato: Il fatto che talora il sottoscritto senta l’esigenza di lasciarsi andare a improvvise crisi di pianto sguaiate percorrendo a zig zag qualunque spazio lo contenga in quell’istante, fosse un ascensore o una sala conferenze o una qualunque dannatissima sala d’attesa di un dentista o di un veterinario, questo fatto qua, dicevo, non significa proprio una benemerita mazza, tanto meno la paventata crisi dei 40 anni. E’ troppo presto ora, a 43. Se ne riparla come minimo a 57.
D: Ho letto che per avere coscienza della crisi bisogna verbalizzarla, credi che richiedermi un'intervista sulla crisi dell'età di mezzo sia stato il tuo modo di verbalizzare o semplicemente eri invidioso dell'intervista fatta ad Amichetta e hai inventato questa storia della crisi per buscarti questa intervista?
R: Tutta invidia, te l’ho detto. Volevo solo buscarmi l’intervista.
Commento dell'intervistatrice: che te possino caricatte...m'hai fregato!
D: Senti il bisogno di uno scossone nella tua esistenza?
R: Per niente proprio. Meno scossoni ricevo e meglio sto.
D: Se sì, credi che una giornata passata accanto ad Amichetta che trangugia arachidi, possa fare al caso tuo?
R: Allora, rispetto alla faccenda di Amichetta e delle sue arachidi, voglio dire solo questo: io non penso, nel modo più assoluto, che ci sia una qualsivoglia forma di ostilità nel modo in cui Amichetta trangugia le arachidi sputando le cocce in varie direzioni, allungando il collo in modo da raggiungere più efficacemente l’obiettivo. Né credo che siano del tutto esagerate le manifestazioni di giubilo alle quali si lascia andare dopo aver colpito un obiettivo (i cori da stadio, il dito medio, etc.). Ella mantiene sempre e comunque il suo aplomb, lieve e gentile, pure in tali occasioni. E allora qual è il problema di questa faccenda di Amichetta che trangugia le fottute arachidi? Non lo dirò, qual è il problema, perché sono un dannato gentleman, e mi limiterò a delineare, nel modo più asettico possibile, la soluzione: valvole a sfiato massimo, utilizzate nei compressori per evitare che i serbatoi esplodano.
D: Avverti una sensazione di vuoto?
R: Se ti riferisci alle arachidi sì, ma solo quando Amichetta colpisce un obiettivo con le cocce.
Riguardo alla mia inesistente crisi di mezz’età no, niente vuoto del cazzo, solo le improvvise crisi di pianto zigzaganti che t’ho detto prima.
D: Se sì, lo definiresti più un vuoto esistenziale o un vuoto intestinale?
R: Provo un vuoto esistenziale, quando Amichetta sputa le cocce. Dal punto di vista intestinale non mi pronuncio, te l’ho detto che sono un gentleman, però in quel caso lì più che di vuoto parlerei di pieno, il post-arachidi presenta problemi di pieno intestinale, è ovvio, altro che vuoto.
D: Già che ci siamo con la filosofia, ieri al supermercato ho origliato due donne in fila dietro di me al reparto gastronomia (dove io stavo acquistando la fesa di tacchino per il mio regime dietetico). Parlavano di "condizionamento dell'educazione libertaria". Io ho pensato:" Non ci sono più le massaie di una volta al supermercato..." e poi "devo chiedere al Super che cavolo sia". Potresti spiegarci il concetto di "condizionamento dell'educazione libertaria?".PS. Non vale chiedere a tua moglie.
R: Il Condizionamento dell’Educazione Libertaria è un concetto introdotto da tu’ madre nel 1978, sugli scogli della Riviera Trireme, tra Terracina e San Felice Circeo. Praticamente ‘sto concetto filosofico prendeva le mosse dal famoso Patto delle Tre Ore, stipulato dalle Madri Più Potenti dell’Europa Occidentale, e di cui tu’ madre fu prima firmataria. Mi’ madre fu la seconda. ‘Sto Patto delle tre Ore stabiliva che dovessero trascorrere 180 minuti spaccati tra un pasto e un bagno, fosse pure tra un grissino e un bidè. Tre ore. Il Discorso sul Condizionamento dell’Educazione Libertaria fu pronunciato da tu’ madre il 23 luglio del 1978 alle 11.35, sotto l’ombrellone dei De Santis e riassumendo diceva più o meno che t’avrebbe preso a schiaffi davanti a tutti se t’azzardavi a entrare in acqua dopo le quattordici polpette de’ mi’ madre che t’eri appena sgargarozzata.
D: Ho letto che la crisi dei 40 anni sopraggiunge quando uno si sente arrivato dal punto di vista della carriera, familiare, economico e culturale. In quali di questi settori ti senti arrivato?
R: Non ho la crisi dei 40 anni. Solo pianto improvviso zigzagante.
D: Se la risposta alla domanda precedente è "nessuno" la prossima domanda è: Ti è passata la crisi?
R: Ne riparliamo a 57 anni.
Intervistatrice: Altrimenti passa alla domanda successiva.
Intervistato: Sì.
D: Pare che in preda alla crisi dei 40 anni, gli uomini siano più facili al tradimento. Ti devo prendere a schiaffi davanti a tutti?
R: Non ho la crisi dei 40 anni. Ogni tanto piango a zigzag e talvolta, nel cuore della notte, mi alzo per picchiare il criceto. Nessuna crisi. Solo un suono fisso nell’orecchio sinistro, come uno sfrigolìo.
Commento dell'intervistatrice: pòra bestia.
D: Quale di queste sensazioni tormenta più prepotentemente la tua psiche? Insoddisfazione, tristezza, scoramento, infelicità
R: Non ho la crisi di 40 anni. Però quelle 4 sensazioni là le ho provate tutte insieme il giorno che Letta ha annunciato il governo delle larghe intese.
D: Credi che questa crisi ti porterà ad un cambiamento nella tua vita?
R: Nessuna crisi dei 40 anni. Pianto a zigzag e talvolta, nel cuore della notte, mi alzo per controllare il livello di brizzolatura dei miei capelli.
D:Vorresti che questa crisi ti portasse ad un cambiamento nella tua vita?
R:Vorrei che mi portasse alla fine di questa cazzo di intervista.
D: Ultimamente ti è capitato di svegliarti nel pieno della notte tutto sudato, piangente e con il cuore che batteva all’impazzata? Se sì, ricordi cosa avevi sognato?
R: Che mi mancavano ancora 42 risposte alla fine della tua intervista.
D: Hai per caso dei comportamenti ossessivi legati alla cura del tuo corpo? Ho paura di leggere la risposta a questa domanda. Ti prego nel caso di non scendere troppo nei dettagli.
R:Ogni quindici minuti controllo che le cellule morte degli strati superficiali della cute vengano regolarmente eliminate attraverso i consueti processi di desquamazione e sostituite da quelle prodotte dalla continua attività mitotica dello strato basale. Nei giorni di festa mi avvolgo il pene in una guaina protettiva ricavata dall’essicamento di un corno di rinoceronte.
Commento dell'intervistatrice: ecco, proprio quello che temevo...
D: Credi che la crisi possa essere un momento di crescita personale?
R: Nessuna crisi dei 40 anni. Solo crisi zigzaganti e qualche comportamento ossessivo legato alla cura del pene.
Commento dell'intervistatrice: basta! Smettila, accidenti a te!! Mi sto impressionando!
D: Cosa avresti risposto a mia figlia quando ieri mi ha chiesto:” Mamma, ma in questo momento qualcuno sta nascendo e qualcuno sta morendo?...e ora?...e ora?....e ora?...”
R:Ho finito le risposte. Giuro.
Commento dell'intervistatrice: buffo, anche io ho risposto più o meno così a mia figlia...
D: Grazie di esistere Super. Saluta tutti:
R: Ciao.
Commento dell'intervistatrice: ti sei sprecato con questo saluto...
vogliamo il blog di super....giusto per raccontare come si vive con nessuna-crisi-dei-40...
RispondiEliminaTutte le volte che vorrà, lo ospiterò nel mio blog...l'argomento lo sceglie lui. Io pubblicherò tutto senza censure...o quasi.
EliminaCaro amicco ti scrivo, così mi distraggo un po' e siccome sei molto lontano più forte io canterò!!!!!
RispondiEliminaVai Ugaaaaaa! Canta forte che forse riesco a sentirti anche da casa mia...anzi no, io non ti sento perché sono mezza sorda...però vabbeh canta uguale.
EliminaUghetta, diavolo se mi manca il tuo teppismo canoro! Youtubbizzalo perlamordidio!
RispondiEliminaSono d'accordo!! Vogliamo Uga Yotuber!! Aho, non riesco a scrivere, mia cognata mi ha versato troppo vino!!
EliminaBevi, bevi, così cantiamo insieme!
EliminaVai, attacca tu, dammi il la...che io ti faccio il controcanto.
EliminaBene, bene, bene....ma dove diavolo sono capitata? :)
RispondiEliminaNon farci caso...siamo tutto fumo e niente arrosto in verità!
EliminaGrande super e comunque io non sto sempre dal parrucchiere.....
RispondiEliminaNo, non è che stai sempre dal parrucchiere...è che uno uscendo dallo studio e incamminandosi verso la macchina, potrebbe imbattersi in te che vai dal parrucchiere...ma è un'ipotesi remota.
EliminaRicevete i miei commenti mi sento esclusa
RispondiEliminaSì, li riceviamo! ooooh ce l'hai fatta!
EliminaL'immagine di tua madre che ti minaccia sotto l'ombrellone dei De santis è strepitosa 8come ti capisco!)
RispondiEliminaComunque anche io ho un rapporto compulsivo con le polpette!!
:-)
Ci siamo passati tutti per il count down per fare il bagno! Quanto alle polpette...sono la mia passione, cosa posso farci?...poi quelle che prepara la mamma del Super potrebbero partecipare ai campionati mondiali!
EliminaMi` madre e` stata la terza a partecipare al trattato sono del 75 mi ci trovo! Lei poi pero` ha stilato anche il trattato sulla << cottura oltre tempo dei polpastrelli nel`acqua salata>> e quello del << divieto assoluto di abbeveraggio di acqua dopo qualsiasi pietanza di gusto dolce artigianale o comfezionato sia a gusti creme che frutta>>
RispondiElimina( dico io come si fa a non bere acqua dopo il gelato! Mio figlio Lillo ancor prima della prima leccata me la chiede e l`acquisto avviene all`unisono!)
La scena della Austin metro rosa e il criceto malmenato mi hanno provocato la rottura dei capillari della faccia, per le risate, mio marito ha pensato che il sole mi ha provocato danni permanenti e la vecchia sotto di noi che i vacanzieri si divertono come al parco acquatico!
P.s. per il Super... ragazzo( e taggio trattat si dice a Napoli) se apri un blog ti mando lAltra a darti consigli e soluzioni cosi` IO e l`altra ci riposiamo
Rubo il lavoro a fantola, chè 'sta questione dell'abbeveraggio è parecchio interessante e l'avevo sentita solo per il cocomero, che se bevi dopo il cocomero schiatti sul posto. O per il caffè, che se bevi dopo il caffè ti viene un'ulcera perforante, sempre sul posto.
RispondiEliminaGrazie per i capillari che ti sono scoppiati, allora è meglio che non lo faccio il blog, che poi tra l'altro con la pigrizia che mi attanaglia farei uscire un post ogni vent'anni...
Scusate se vi interrompo! Ma questa storia del bere dopo il dolce che poi ti fa schiattare all'istante a me risulta del tutto nuova. Che poi è strano perché mi' madre, di queste cose non se ne faceva sfuggire nemmeno mezza! Comunque, approfondirò l'argomento, ce ne sarebbe abbastanza per organizzare una conferenza dal titolo:" gli anni '70 e le convinzioni salutistiche delle madri italiane".
EliminaCaro Super, ringrazia la mia amica Farfalla che ti ha chiamato "ragazzo" spostando di almeno altri quattro anni la tua crisi dell'età di mezzo!
Carissima Farfalla, per i capillari rotti, ho parlato con L'Altra e mi ha detto che ha una cremina per il viso che fa al caso tuo. Questa sera te la presterà. Ah, ha anche aggiunto che si sta annoiando un po' e che vorrebbe che la portassi in una discotechina della zona dove poter fare quattro zompi.
Ma come non conoscete il divieto d`abbeveraggio dopo il gelato????????? Fa parte della Bibbia!
EliminaA) non si beve acqua dopo il gelato
B) tre ore tra pasto e acqua ( in effetti anche per grissino e bidet)
C) hai i polpastrelli cotti dall`Acqua del mare fuori ci sei stato troppo
D) cambio del costume davanti a tutti perche` e` umidoe ti raffreddi pure se ci sono 40 gradi in agosto
Caro Super mi ero illusa di trovare un diversivo per l`Altra che considerato il suo grado intellettivo, la lentezza di apprendimento e di elaborazione dati, avrebbe lamentato la tua velocita` di postare gli scritti.
A proposito, Strana,
stasera la lascio vicino alla prima comitiva tedesca chissa` che non se la incollino e non se la portino in un paese dal nome tutto di consonanti!
Mi sa che per i capillari posso poco..lei solo botox e acido ialuronico! Vaderetro!
Perdindirindina Farfalla! Mi' madre sarebbe fiera di te. Tu sì che sei una mamma da ombrellone professionista!! Eh, si vede che stai facendo allenamento proprio in questi giorni...guarda, io ti assoldo per Agosto: tu ti metti sotto l'ombrellone e all'occorrenza ci spari una delle azioni A,B,C o D, mentre io ti osservo ammirata e intanto invio sms al Super in cui narro le tue gesta. Nel frattempo L'Altra starà al sole spalmandosi la crema idratante Nivea (questa invece è tipica anni '80...ne ha fatti finire più al reparto grandi ustionati la Nivea che Nerone!!Io no!! ci tengo a precisarlo)
EliminaSono cintura nera...mica pizza e fichi :-)
RispondiEliminaIo la nivea la usavo per curare le scottature da non abbronzante vale uguale?!!!
Ad agosto ti vengo un botto sono in alta stagione secondo me se chiami sos tata corrono cosi` come si trovano!!!!
La vecchia al ragazzo del baretto del mare, con accento veneziano,<< me ne dai uno Super, ma com`e` cio`grande???????>>
Sono svenuta due o tre volte per il ridere , mio marito dice che il sole alla mia eta` non mi fa bene affatto!
Non vale! Sono passata per farti un salutino e invece mi sono persa leggendo i tuoi post divertentissimi...Nel frattempo si è svegliato il piccolo di casa e ora reclama la sua dose mattutina di coccole...Ciaoooo!
RispondiEliminaCorri per carità!! La dose mattutina di coccole non si può negare!
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