martedì 7 gennaio 2014

Il calendario dell'avvento e un incipit difficile


Le feste sono finite e io risbuco fuori come quelli che ti dicono:" buone feste passate!"
Abbiate pazienza, per una strana come me, le feste comportano uno sconvolgimento tale che non si riesce a concentrarsi su altro.
...scritto dopo qualche giorno...
Avevo circa quattro anni quando lo vidi la prima volta e rimasi così folgorata da quell'oggetto che questo sarebbe rimasto nei miei desideri di ragazzina per il successivo decennio.
Sto parlando del calendario dell'avvento. Sapete quel calendario che ha tutte le caselline? Uno lo inizia l'otto Dicembre e ogni giorno apre una casella.
Come mi piaceva quello che vidi a casa di un fratello di mio padre. Era bellissimo, tutto verde e rosso e ogni casellina conteneva un dolcetto e una breve storiella.
...scritto dopo qualche giorno...
Accidenti, non so proprio da dove ricominciare.
...scritto dopo qualche giorno...
Qualcuno si sarà chiesto dove sia finita io e la mia strana famiglia nell'ultimo mese. Mi avete lasciato a combattere per risparmiare a mia figlia la novena della Madonna Immacolata e poi di me, più nessuna notizia. Ebbene da allora mi sono successe talmente tante cose che ci vorrebbe un mesetto per scriverle tutte. Così ho deciso di compattare tutto nel mio personalissimo calendario dell'avvento. A feste finite, ripercorrerò con voi, come nel più strampalato dei calendari dell'avvento, gli episodi salienti accaduti a me e ai miei familiari in questi giorni di festa.

Dunque siete pronti? Mettetevi comodi:

8 Dicembre: La tradizione
Erano le sei e mezza del mattino di domenica 8 Dicembre. Io ero come al solito sveglia, intenta a leggere un avvincente romanzo mentre il resto della famiglia giaceva in improbabili posizioni, ciascuno dolcemente addormentato e intento a sognare e a recuperare energie che gli sarebbero servite qualche ora più tardi per toglierne a me di energia. Ognuno a suo modo.
Per lo meno, io credevo che fossero tutti addormentati fino a quando una dolce melodia in evidente contrasto con il silenzio ovattato della casa, mi ha fatto brutalmente rivedere le mie convinzioni. La melodia proveniva dalla stanza della Charmant e pareva il clarion di un film dell'orrore. Quatta quatta, mi sono avvicinata alla porta della cameretta sperando fino all'ultimo che la bambina fosse vittima del sonnambulismo ereditato da sua madre. Mi sono ritrovata di fronte alla porta chiusa con accanto mio marito o il suo fantasma, non lo so. Abbiamo messo contemporaneamente la mano sulla maniglia e abbiamo aperto insieme la porta che invece di scricchiolare come nel più classico dei film dell'orrore, in realtà struscia sul pavimento da metà apertura in poi facendo un rumore fastidiosissimo che fa accapponare sì la pelle, ma non per la paura.
Non appena i nostri occhi si sono abituati all'oscurità, ci siamo resi conto che la bambina era coricata nel letto nella stessa posizione in cui la aveva lasciata il padre la sera precedente, infagottata nel piumino bloccato da una coperta messa per traverso e infilata sotto il materasso in modo da impedirle qualunque movimento che la possa scoprire durante la notte  (noi di casa chiamiamo questa strana pratica: il sacchetto) ma da quel fagotto comunque continuava ad uscire questa assurda melodia sulla quale veniva cantato un brano dal testo ancora più assurdo, soprattutto considerata l'ora:

„Sono le piccole cose belle
che fan bella la nostra vita
quando accadono all'improvviso
un sorriso spunterààààà“

Io e il mio strano consorte siamo rimasti lì a fissarla, un punto interrogativo brillava come un'aureola sulle nostre teste, le nostre mandibole avevano ceduto ancora una volta all'unisono lasciandoci con le bocche spalancate ma incapaci di proferire parola.
Improvvisamente mi sono girata e mi sono accorta che lo Strano non era più al mio fianco. Lui era scomparso e dalla camera da letto accanto si udivano rumori di un corpo goffo che si rigirava nel letto e brontolava:“ Ma tu guarda questa: quando deve andare a scuola ci vogliono le cannonate per svegliarla e oggi che potremmo dormire tutti, si sveglia alle sei e mezza cantando un allegro motivetto...che palle oh...“
Mi sono accostata a mia figlia, convinta che fosse posseduta e che di lì a poco avrebbe cominciato a parlare al contrario e invece lei si è rizzata a sedere sul letto, con un sorriso angelico, mi ha buttato le braccia al collo e ha esclamato:“Mammina! Dobbiamo fare l'albero! Sono troppo emozionata per dormire!“
Ho cercato di convincerla ad aspettare ancora un po', ché avremmo avuto tutto il giorno a disposizione per fare l'albero di Natale, ma ho riscosso poco successo e così' alle sette meno dieci mi sono ritrovata entrambe le figlie che scendevano le scale, in fila indiana come da mie indiscutibili disposizioni, con le mani ben ancorate al corrimano. La Charmant, sognante e fresca come un bocciolo di rosa; la Polpetta invece con i ricci scompigliati, gli occhi semichiusi, il solito orsetto tenuto per una zampa e l'espressione seccata di chi è appena stato svegliato.
Alle sette e venti avevamo terminato tutte la colazione e io non ho trovato nessun modo migliore per perdere altro tempo che coinvolgere le bambine nel portare la colazione a letto al padre.
Sapevo che non avrei fatto cosa gradita, ma non avevo davvero nient'altro da inventarmi. Siamo salite come i tre re Magi, portando la tazza con il caffellatte scuro come piace allo Strano, un piattino con i suoi biscottini preferiti e l'iPad dal quale usciva la voce sensuale di Michael Bublè che cantava melodiosamente una canzone natalizia.
Lo Strano non ha potuto mostrare alle figlie entusiaste il suo disappunto, che solo io ho colto, e così ha fatto colazione, fingendo di essere felice di quella bella sorpresa ma con due cartoccetti fatti con la carta igienica infilati nelle orecchie a mo' di tappo perché no, pure Michael Bublè no!
Alle otto e quaranta minuti di domenica 8 Dicembre, l'albero di Natale era completo, con le lucine accese e tutto il resto.


9 Dicembre: L'albero di Natale
L'albero di Natale di casa Strana, possiede in sé tutta l'essenza della bizzarria della nostra famiglia. Io e lo Strano abbiamo lasciato che le due bambine bislacche si occupassero di tutto. Abbiamo consegnato nelle loro pericolose mani tutta l'attrezzatura e ci siamo messi a guardare.
Il risultato è un albero di Natale totalmente privo di grazia. L'accostamento cromatico è terribile, è assente qualunque proporzione, l'equilibrio è alquanto precario e a stento si riescono ad intravedere i rami in plastica del vecchio catorcio.
Un disastro che però le nostre figlie amano a tal punto che sarà un'impresa convincerle a smontarlo.
Eccolo in tutto il suo splendore:
L'albero degli Strani
Qui sotto invece potete ammirare lo Strano colto da una crisi follettisitca compulsiva generata dai quintali di polvere sprigionatisi durante il montaggio dell'albero che probabilmente ci farà pizzicare il naso fino al nuovo anno:
Sullo sfondo, l'albero strano e la gioia delle stranette
10 Dicembre. Ancora Novena
 La storia della novena io la consideravo conclusa il 7 Dicembre, ma mi sbagliavo di brutto. Dopo una pausa di un solo giorno, dal 10 in poi mi sono ritrovata di fronte il famigerato prete baritono che cantava, spiegava, raccontava e se ne inventava di tutti i colori per coinvolgere il suo giovane pubblico. Sì, perché di una cosa devo rendere atto al religioso: per la Novena di Natale si è impegnato: ha fatto mascherare ogni giorno una persona e ha parlato ogni volta di un personaggio diverso. Tramite i suoi attori improvvisati e credo non proprio volontari a giudicare dalle espressioni di qualcuno di loro, ha raccontato ai bambini vari episodi della bibbia. Il mio preferito in assoluto è stato Zaccaria, un vecchio barbuto, che alcuni bambini avevano scambiato per Babbo Natale, che non so bene dove avessero preso e che per fortuna doveva stare in silenzio, come la storia di Zaccaria richiede, perché se avesse potuto parlare, non  so cosa gli sarebbe uscito da quella bocca.
Nota. Se qualcuno di voi si sta chiedendo chi accidenti sia 'sto Zaccaria, sappia che è in ottima compagnia, anche io ho dovuto documentarmi perché proprio non sapevo della sua esistenza...
Comunque alla fine, mi sono dovuta rassegnare e partecipare alla Novena insieme alle mie due figlie. La Charmant, voleva sì partecipare, ma solo in mia presenza. La Polpetta invece, adorava la Novena e avrebbe partecipato anche da sola, ma mi tollerava e ogni tanto ne approfittava per farsi fare una coccola.
Io vivevo la cosa con umore altalenante: Alcuni giorni, sopportavo con stoica rassegnazione, altri giorni mi giravano talmente tanto che sono arrivata persino a maltrattare la suorina (ho fatto valere la mia statura e l'ho spaventata) altri giorni ancora, mi vendicavo partecipando attivamente. Sembravo una pazza invasata, battevo le mani quando nessun altro lo faceva e cantavo a squarciagola:“Dormi dooooormii, fai la ninna nanna Gesùùùù“ con un vocione che mi veniva identico spiccicato a quello del prete il quale in più di un'occasione, si è guardato intorno per capire da quale strano petto di uomo uscisse quel suono tanto basso. Il mio intento era quello di far credere al prete che fosse una voce divina, ma l'unico obbiettivo che centravo era quello di creare il vuoto intorno a me, con tutte le mamme e le maestre che mi guardavano scandalizzate.



11 Dicembre: Magnificat
Il brano preferito dal prete pazzo che si è occupato di preparare le nostre anime al Natale, era il Magnificat. Un brano rigorosamente in latino del quale non si capiva un accidente se non il ritornello che in tono allegro recitava:
„Magnificat
Magnificat,
Magnificat Anima Mea
Dominum.“
Io lasciavo che il prete se la cavasse da solo nell'inciso, del quale ignoravo ogni sillaba, e mi univo al coro delle voci bianche per il ritornello del quale alla terza o quarta ripetizione, avevo compreso le quattro parole, grazie alle mie vaghe reminiscenze di latino studiato, male, al liceo.
Notavo tuttavia con stupore, che la Charmant intonava il ritornello con un certo entusiasmo e così un giorno mi sono avvicinata a lei per sentirla cantare quel brano a dir poco pretensioso.
Ecco le parole che uscivano dalla bocca di mia figlia che tutta orgogliosa intonava:
“Magnificat,
Magnificat,
Magnificat Anima Mea
DUBIDU'“
Non ho nemmeno tentato di spiegarle che la parola giusta fosse Dominum, perché quel malinteso era diventata la mia parte preferita di tutta la Novena.


12 Dicembre: L'acquisto Telethon
Pare sia tradizione consolidata nella scuola delle due stranette, che nei giorni precedenti alle vacanze natalizie, si organizzi nei corridoi della scuola un mercatino il cui ricavato viene interamente devoluto a Telethon.
Così, quei corridoi solitamente silenziosi e ordinati, si trasformano in un piccolo Suk dove la merce viene donata direttamente dagli alunni della scuola. Ognuno porta qualche vecchio giocattolo con cui non gioca più e mamme volenterose si improvvisano commercianti, arricchendo il loro mercato con dolci fatti in casa e succhi di frutta che offrono ai loro piccoli clienti.
Io, che naturalmente non sapevo nulla di questa iniziativa, mi sono ritrovata ad inciampare tra libri e giocattoli usati mentre accompagnavo affannata le mie figlie nelle rispettive classi, e ho deciso di mettere alla prova la charmant: le ho messo 5 euro nella tasca dicendole:“ All'ora della ricreazione, guarda bene tutta merce e poi scegli quello che ti piace di più. Bada bene, che questa è la prima volta nella tua vita che ti compri qualcosa tutta da sola! La scelta sarà solo tua“
Quando sono andata a riprendere le piccole pesti all'ora di pranzo, non vedevo l'ora di scoprire cosa avesse scelto la mia raffinata figliola. In cuor mio speravo fosse un libro, anche se in realtà non mi facevo grosse illusioni. C'erano troppi giocattoli bellissimi, colorati e molto ingombranti che potevano attirare di più la sua attenzione.
La bambina è entrata in macchina tutta fiera del suo acquisto:“Mamma, ho comprato una cosa bellissima, la più bella che c'era...me la sono aggiudicata proprio io!“
„Di che si tratta?! Sono curiosa?!“ Ho chiesto.
La Charmant ha assunto un'aria da furbetta ed ha esclamato annuendo:“è una cornice d'oro!“
„Come una cornice?...“ Ho esclamato incuriosita
„Sì, una cornice tutta d'oro con dentro una foto. La foto è un po' sfocata, ma è bellissima.“
Ho messo la freccia ed ho accostato la macchina. Non potevo aspettare un minuto di più. Tutto quel ben di Dio di giocattoli e mia figlia va a scegliere una cornice?!
Comincio a frugare nella cartella della bambina. Ho dovuto frugare a lungo perché questa cornice non saltava fuori. Alla fine, in fondo allo zaino, ti vedo questo:
Cosa c'è? serve che commenti?
13 Dicembre: Il regalo del cinese
Sono riuscita a spendere 37 euro dal cinese in una volta sola. Non so bene come sia successo, ma una lucetta per la festa della charmant di qua, un bigliettino rosa di là, alla fine mi sono ritrovata a spendere una fortuna.
Il ragazzo alla cassa dall'età indefinita che non sa dire una parola di italiano, mi ha guardato incredulo ed era tanta la sua felicità che mi ha voluto omaggiare di questo dono:


Per chi non lo avesse capito è un foglio pieno zeppo di stickers a tema cattolico.
Il mio primo pensiero è stato:“Oh mio Dio!“
Il secondo pensiero è stato: „ chi può pensare che questo sia un bel regalo?“
Il terzo pensiero è stato:“ Lo regalerò alla cool girl…starà benissimo con il suo profumatore da auto che raffigura un Cristo che tiene in braccio un’automobile anni 70“
Il quarto pensiero è stato:“ si deve essere sparsa la voce che partecipo attivamente alla Novena.“
14 Dicembre: Anche le Barbie vanno al gabinetto
Si avvicinava il compleanno della charmant. Abbiamo cominciato a pensare all’organizzazione circa un mese prima io e la povera donna che ho coinvolto prima che scoprisse quanto sono strana. La donna in questione è la mamma di una compagna della charmant che ha avuto la sventura di nascere pochi giorni prima di mia figlia e soprattutto di diventare sua amichetta.
Con un entusiasmo trascinante ho convinto la mamma ad organizzare la festa insieme. Ho iniziato a farle girare la testa con regalini, biglietti di invito, decorazioni, feste a tema, palloncini.
Questa brava ragazza si è ritrovata invischiata in una maniacale organizzazione che prevedeva l’affitto di una sala dove non ci fosse nemmeno l’ombra di un gonfiabile, il totale rifiuto di rivolgersi ad animatori professionisti, la pretesa di fare tutto da noi (compreso il buffet) e la scelta di un tema non scontato che alla fine è ricaduta su „Barbie Glamour“.
Lei tentava di non contraddirmi, credo più per timore che per convinzione e così ha dovuto assecondare le mie stranezze, come quando mi ero messa in testa di trovare un gruppo rock disposto ad esibirsi ad una festa pomeridiana di bambine di sei anni.
Vorrei rasserenare tutti sul fatto che Il mio tentativo comunque è fallito.
Ad ogni modo, ho preso e ho trascianto la mia sfortunata compagna di sventura a visitare la sala che sarebbe stata teatro di quella che io avevo deciso doveva diventare la festa dell’anno!
„Ne parleranno per anni della nostra festa, vedrai!“ Annunciavo con occhi da matta alla mia nuova amica. Lei mi guardava spaventata ed annuiva e credo che il suo pensiero ricorrente fosse fuggire con una scusa qualunque dalle mie farneticazioni. Alla fine non è fuggita e con uno stoicismo fuori dal comune data anche al sua giovane età, si è messa a tagliuzzare cartoncini e a ricercare veli di tulle rosa per tutta Roma.
Quando siamo andate a visitare la sala prescelta, abbiamo entrambe avuto la percezione che la festa sarebbe stata sì un successo, ma che la padrona della sala avrebbe potuto rovinare tutto anche solo aprendo la bocca per salutarci quel giorno.
La signora era una vera buisness woman, con le sue regole ferree, il suo controllo da mastino e la sua agenda strapiena di foglietti e di prenotazioni. Peccato che a tutto questo non corrispondesse una preparazione da donna d’affari di wall street. Io e la mia compagna lo abbiamo capito quando ha tentato di pronunciare la parola fidejussione e invece le è uscito una specie di scioglilingua; un suono che io non sono nemmeno capace di riprodurre, figuriamoci di scrivere.
Nonostante le nostre preoccupazioni, la donna si è tenuta alla larga dalla festa e alla fine siamo riuscite a creare un’atmosfera da sogno come le nostre due principesche figliole desideravano
La foto non rende molto l'idea. Quelle due fonti di luce sono i candelabri di cristallo che mi avevano regalato al matrimonio. Ho passato il pomeriggio a temere che qualche bambino scalmanato me li facesse cadere.
Devo ammettere che molto, anzi moltissimo lo devo all'intervento di mia sorella. Quando si tratta di essere glamour, a lei non la batte nessuno. Così l'ho chiamata e l'ho convocata. Lei si è presentata in un'elegantissima tuta e con il cambio glamour nella macchina, in un attimo si è disfatta di tutti gli oggetti kitsch che la donna stramba aveva disseminato nella sala per decorarla (a suo modo) e ha dato a noi due mamme adoranti le disposizioni necessarie.
Conetti di popcorn, pizzette e bicchierini di cioccolata
Io e l'altra mamma, ci siamo prostrate di fronte alla gran maestra e abbiamo eseguito i suoi ordini senza discutere. 

Alla fine ho scoperto che la mamma dell'altra bimba è molto simile a me, l'ho capito quando l'ho trovata a nascondersi in cucina per sfuggire alle mamme perfette degli altri bambini invitati, vicina ad una crisi isterica perché non ne poteva più di intrattenere conversazioni ed essere socievole. Le ho confessato che io ero lì per la stessa ragione ed entrambe abbiamo ringraziato il cielo che i due papà delle festeggiate fossero molto più votati di noi all'empatia. Per questo mi ha sopportato e alla fine anche ringraziato (io temevo che fosse ironica nel ringraziarmi...invece era seria! Mi stava ringraziando sul serio!)
Tuttavia, come in tutte le favole che si rispettino, c'è stato l'inciampo, la scarpetta perduta per le scale, la strega che si presenta nel bel mezzo della festa.
Nonostante l'atmosfera glamour ed incredibilmente "stilosa" che siamo riuscite a riprodurre compromettendo seriamente la nostra salute psichica, la vecchia padrona di casa, quella Megera senza scrupoli, è riuscita a fregarci ed ha appiccicato sulle pareti del gabinetto il seguente cartello, del quale noi ovviamente, ci siamo accorte solo a festa finita:
Se qualcuno di voi avesse il dubbio di avere un'allucinazione, vi confermo che sì, c'è proprio scritto:" SI PREGA DI GETTARE LA CARTA ASSORBENTE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE NEL CESTINO ALTRIMENTI MISETTAPPA U CESSU"
Quando lo ha visto mia sorella, ha avuto una crisi isterica e ha cominciato a fare a pezzi il festone carnevalesco che la donna aveva lasciato appeso al muro.
Nonostante la vecchia strega, la festa è stata un successone, le mie pizzette sono andate a ruba, mia madre mi ha fatto giurare che dalla prossima festa in poi mi rivolgerò ad un forno e smetterò di cucinare di notte e le mie figlie sono tornate a casa in questo stato:
Non si nota la gioia che sprizza da tutti i pori?
Ho capito, come al solito mi sono dilungata. Niente da fare, nemmeno il 2014 mi ha portato il dono della sintesi.
Allora direi che il primo pezzo del calendario dell'avvento si conclude qui.
A prestissimo la seconda parte...
Comunque buon anno e buone feste passate a tutti voi.
Ma che schifo questo "buone feste passate"...ma che vuol dire?! Scusate, mi dovete scusare, sono maleducata e del tutto priva di tempismo.

22 commenti:

  1. e meno male che non ce l'hai il dono della sintesi .... un' avventura anche questo tuo mezzo dicembre .... l'albero mattiniero delle tue figlie è stupendo ... l'allestimento compleanno un party eccezionale : ci mancava George ... ma per loro magari più adatto Henry Potter.... in effetti mi chiedevo dove fossi finita ma ti vedevo immersa nell'allegria della tua casa e completamente distrutta dalla stanchezza ... che brava sei riuscita pure ad accendere le lucine degli addobbi tra un giorno e l'altro .... Buone feste a voi che passate di qua andrebbe meglio??? l'importante è il pensiero
    ma ti voglio proprio leggere che avrai fatto per la Befana .... ti do il tempo di scrivere ... baci ... giusi_g

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    1. Ne ho combinate di tutti i colori Giusi cara! A presto con il seguito del calendario! Sono ancora tutta stralunata!

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  2. Ed è tutto vero!
    U.g.a.

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    1. Sì, lo è. Ringrazio Uga per avermi fornito la foto del cartello nel bagno. Io ero talmente stravolta che non ho avuto questo prontezza.

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  3. Come sempre, mi fai sorridere...Sei troppo forte, l'albero fatto dalle bimbe poi, mi ricorda quello che è ancora qui nel nostro soggiorno...fatto dalla mia tribù. Voglia di disfarlo pari a zero....il biglietto misetappa u cessu, ahahahahah non mi riesco più a fermare!!!! Ma non potevamo esser più vicine?! Al prossimo compleanno mi auto invito.. :-)

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    1. Al prossimo compleanno sei invitatissima! Anche il mio albero sta ancora là...sono tentata di mettere tutto accanto al secchio così com'è!

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    2. Io quasi quasi gli metto il sacco e lo metto così in cantina....il prox Natale è già pronto....;-) Anche se...non credo che la tribù approverebbe o_O

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    3. Fatto! Ho appena finito di riporre tutto...salvo poi, come tutti gli anni, trovare delle palline sparse per casa che preferisco buttare che mettere nelle scatole e tirare giù mezzo box!! Ora imbraccio il folletto e aspiro i quintali di polvere che queste feste hanno depositato sul mio pavimento...e non se ne parla più!...coraggio, dai, se ce l'ho fatta io ce la puoi fare anche tu!!

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  4. Guendaaaaaa quanto mi sei mancata!! In questa notte insonne ci volevamo proprio un tuo post! Ma nooooooo non perché è soporifero!!! Che vi a pensare! Perché mi hai regalato momenti sereni e poi con la chicca finale del cartello... A momenti muoio dal ridere! Non vedo l'ora di leggere la seconda parte!! Buone feste passate a te!!! ^_^

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    1. Ci sto lavorando Eugenia, non preoccuparti...spero però che mi leggerai di giorno e che la notte tu ti goda il meritatissimo riposo!!

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  5. Mi eri mancata....mi chiedevo dove fossi, ma letto il resoconto ho capito il vortice da cui eri stata rapita. Del resto come si fa a pensare al blog quando la mattina ti aspetta quell'appuntamento imperdibile della novena????? Cmq io non prenderei sottogamba il regalo del cinese....sono convinta che c'è gente che farebbe pazzie per averlo!!!!

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    1. Eccomi, eccomi...visto che garbuglio di cose?! E non è finita qua. Effettivamente il regalo del cinese credo di averlo preso troppo sottogamba...vedrai quando lo regalerò alla cool girl, sarà entusiasta!!

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  6. Mi sei mancata cara Guendalina, tu e le tue avventure strane.
    P.S.. adoro il tuo Albero di Natale, sbrindellato, vero e allegro!!!!

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    1. Grazie Tizianeda...a guardarlo bene l'albero, sembra che stia per cadere all'indietro da un momento all'altro. Il muro sta lì dietro apposta.
      Saluti Strani

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  7. beh, c'è da dire una cosa: le stranezze mica potranno capitare alla gente normale...ti pare!?!?!? :-)
    io, come al solito ultimamente, leggo i blog amici nelle notti insonni come Eugenia, anche se sono letteralmente sparita dal mio blog...ma vi seguo cmq
    buon anno nuovo cara Strana, auguri a tutta la tua tribù

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    1. Cara Mammaeco! Che bello e che onore averti fra i miei commenti...tu hai un ottimo motivo per essere un po' sparita dal tuo blog...mica come me che mi perdo nelle stranezze quotidiane e mi ritrovo un mese dopo!! Sono in attesa di buonissime notizie! Mi raccomando!!

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  8. Ciao Guendalina!!!!!!Grazie per essere tornata a scirvere le tue avventure!!Mi hai fatto morire dal ridere solo con una parola "DUBIDU!...ahahahahhh!!!
    Così ti regalo la versione di mio figlio Samuele di "Tu scendi dalle stelle":
    Tu scendi dalle stelle
    o ve del cielo
    e vieni in una grotta
    al freddo gelato
    oh bambino
    pieno di vino
    io ti vedo qui a tremaaaaaaaaaaaa
    ecc ecc
    Aspetto la seconda parte
    Baciiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!

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    1. Dovremmo organizzare un coro natalizio a due voci: mia figlia e tuo figlio! Sui testi sono imbattibili

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  9. immaginavo che le feste ti avessero inghiottito...ma vedo che ti avevano solo molto assorbito bentornata e che l'avventura abbia inizio...

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    1. Grazie...è sempre più difficile scrivere per il mio amato blog, ma io non demordo!

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  10. Ma quanto mi sei mancata...pensa sono stata assente pure io per par-condicio!!!!!!!
    Queste feste sono andate ma se davvero ne senti la mancanza ti devo dire che a Pasqua qui i bimbi staranno a casa per 10 gg, tra vacanze, ponti per il 25 aprile e giorni regalati
    Ah..eh si quest'anno Pasqua ha deciso di gemellarsi con le feste politico-pagane
    Ecchefelicita' non vediamo l' ora :'(

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    1. Ah sì guarda, io pure non vedo proprio l'ora...e come direbbe la polpetta :"specifico che sono ironica". Ho notato la tua assenza cara Farfalla...come ti capisco amica mia!!

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