Le feste sono finite e io risbuco fuori come quelli che ti dicono:" buone feste passate!"
Abbiate pazienza, per una strana come me, le feste comportano uno sconvolgimento tale che non si riesce a concentrarsi su altro.
...scritto dopo qualche giorno...
Avevo circa quattro anni quando lo vidi la
prima volta e rimasi così folgorata da quell'oggetto che questo sarebbe rimasto
nei miei desideri di ragazzina per il successivo decennio.
Sto parlando del calendario dell'avvento.
Sapete quel calendario che ha tutte le caselline? Uno lo inizia l'otto Dicembre
e ogni giorno apre una casella.
Come mi piaceva quello che vidi a casa di
un fratello di mio padre. Era bellissimo, tutto verde e rosso e ogni casellina
conteneva un dolcetto e una breve storiella.
...scritto dopo qualche giorno...
Accidenti, non so proprio da dove ricominciare.
...scritto dopo qualche giorno...
Qualcuno si sarà chiesto dove sia
finita io e la mia strana famiglia nell'ultimo mese. Mi avete lasciato a
combattere per risparmiare a mia figlia la novena della Madonna Immacolata e poi
di me, più nessuna notizia. Ebbene da allora mi sono successe talmente
tante cose che ci vorrebbe un mesetto per scriverle tutte. Così ho deciso di
compattare tutto nel mio personalissimo calendario dell'avvento. A feste
finite, ripercorrerò con voi, come nel più strampalato dei calendari
dell'avvento, gli episodi salienti accaduti a me e ai miei familiari in questi
giorni di festa.
Dunque siete pronti? Mettetevi comodi:
8 Dicembre: La tradizione
Erano le sei e mezza del mattino di
domenica 8 Dicembre. Io ero come al solito sveglia, intenta a leggere un
avvincente romanzo mentre il resto della famiglia giaceva in improbabili
posizioni, ciascuno dolcemente addormentato e intento a sognare e a recuperare
energie che gli sarebbero servite qualche ora più tardi per toglierne a me di
energia. Ognuno a suo modo.
Per lo meno, io credevo che fossero tutti
addormentati fino a quando una dolce melodia in evidente contrasto con il
silenzio ovattato della casa, mi ha fatto brutalmente rivedere le mie
convinzioni. La melodia proveniva dalla stanza della Charmant e pareva il
clarion di un film dell'orrore. Quatta quatta, mi sono avvicinata alla porta
della cameretta sperando fino all'ultimo che la bambina fosse vittima del
sonnambulismo ereditato da sua madre. Mi sono ritrovata di fronte alla porta
chiusa con accanto mio marito o il suo fantasma, non lo so. Abbiamo messo
contemporaneamente la mano sulla maniglia e abbiamo aperto insieme la porta che
invece di scricchiolare come nel più classico dei film dell'orrore, in realtà
struscia sul pavimento da metà apertura in poi facendo un rumore
fastidiosissimo che fa accapponare sì la pelle, ma non per la paura.
Non appena i nostri occhi si sono abituati
all'oscurità, ci siamo resi conto che la bambina era coricata nel letto nella
stessa posizione in cui la aveva lasciata il padre la sera precedente,
infagottata nel piumino bloccato da una coperta messa per traverso e infilata
sotto il materasso in modo da impedirle qualunque movimento che la possa
scoprire durante la notte (noi di casa
chiamiamo questa strana pratica: il sacchetto) ma da quel fagotto comunque
continuava ad uscire questa assurda melodia sulla quale veniva cantato un
brano dal testo ancora più assurdo, soprattutto considerata l'ora:
„Sono le piccole cose belle
che fan bella la nostra vita
quando accadono all'improvviso
un sorriso spunterààààà“
Io e il mio strano consorte siamo rimasti lì a fissarla, un punto interrogativo
brillava come un'aureola sulle nostre teste, le nostre mandibole avevano ceduto
ancora una volta all'unisono lasciandoci con le bocche spalancate ma incapaci
di proferire parola.
Improvvisamente mi sono girata e mi sono
accorta che lo Strano non era più al mio fianco. Lui era scomparso e dalla
camera da letto accanto si udivano rumori di un corpo goffo che si rigirava nel
letto e brontolava:“ Ma tu guarda questa: quando deve andare a scuola ci
vogliono le cannonate per svegliarla e oggi che potremmo dormire tutti, si
sveglia alle sei e mezza cantando un allegro motivetto...che palle oh...“
Mi sono accostata a mia figlia, convinta
che fosse posseduta e che di lì a poco avrebbe cominciato a parlare al
contrario e invece lei si è rizzata a sedere sul letto, con un sorriso
angelico, mi ha buttato le braccia al collo e ha esclamato:“Mammina! Dobbiamo
fare l'albero! Sono troppo emozionata per dormire!“
Ho cercato di convincerla ad aspettare
ancora un po', ché avremmo avuto tutto il giorno a disposizione per fare
l'albero di Natale, ma ho riscosso poco successo e così' alle sette meno dieci
mi sono ritrovata entrambe le figlie che scendevano le scale, in fila indiana
come da mie indiscutibili disposizioni, con le mani ben ancorate al corrimano.
La Charmant, sognante e fresca come un bocciolo di rosa; la Polpetta invece con
i ricci scompigliati, gli occhi semichiusi, il solito orsetto tenuto per una
zampa e l'espressione seccata di chi è appena stato svegliato.
Alle sette e venti avevamo terminato tutte
la colazione e io non ho trovato nessun modo migliore per perdere altro tempo
che coinvolgere le bambine nel portare la colazione a letto al padre.
Sapevo che non avrei fatto cosa gradita, ma
non avevo davvero nient'altro da inventarmi. Siamo salite come i tre re Magi,
portando la tazza con il caffellatte scuro come piace allo Strano, un piattino
con i suoi biscottini preferiti e l'iPad dal quale usciva la voce sensuale di
Michael Bublè che cantava melodiosamente una canzone natalizia.
Lo Strano non ha potuto mostrare alle
figlie entusiaste il suo disappunto, che solo io ho colto, e così ha fatto
colazione, fingendo di essere felice di quella bella sorpresa ma con due
cartoccetti fatti con la carta igienica infilati nelle orecchie a mo' di tappo
perché no, pure Michael Bublè no!
Alle otto e quaranta minuti di domenica 8
Dicembre, l'albero di Natale era completo, con le lucine accese e tutto il
resto.
9 Dicembre: L'albero di Natale
L'albero di Natale di casa Strana, possiede
in sé tutta l'essenza della bizzarria della nostra famiglia. Io e lo Strano
abbiamo lasciato che le due bambine bislacche si
occupassero di tutto. Abbiamo consegnato nelle loro pericolose mani tutta
l'attrezzatura e ci siamo messi a guardare.
Il risultato è un albero di Natale
totalmente privo di grazia. L'accostamento cromatico è terribile, è assente qualunque
proporzione, l'equilibrio è alquanto precario e a stento si riescono ad
intravedere i rami in plastica del vecchio catorcio.
Un disastro che però le nostre figlie amano
a tal punto che sarà un'impresa convincerle a smontarlo.
Eccolo in tutto il suo splendore:
L'albero degli Strani |
Qui sotto invece potete ammirare lo Strano colto
da una crisi follettisitca compulsiva generata dai quintali di polvere
sprigionatisi durante il montaggio dell'albero che probabilmente ci farà
pizzicare il naso fino al nuovo anno:
Sullo sfondo, l'albero strano e la gioia delle stranette |
10 Dicembre. Ancora Novena
La
storia della novena io la consideravo conclusa il 7 Dicembre, ma mi sbagliavo
di brutto. Dopo una pausa di un solo giorno, dal 10 in poi mi sono ritrovata di
fronte il famigerato prete baritono che cantava, spiegava, raccontava e se ne
inventava di tutti i colori per coinvolgere il suo giovane pubblico. Sì,
perché di una cosa devo rendere atto al religioso: per la Novena di Natale si è
impegnato: ha fatto mascherare ogni giorno una persona e ha parlato ogni volta
di un personaggio diverso. Tramite i suoi attori improvvisati e credo non
proprio volontari a giudicare dalle espressioni di qualcuno di loro, ha
raccontato ai bambini vari episodi della bibbia. Il mio preferito in assoluto è
stato Zaccaria, un vecchio barbuto, che alcuni bambini avevano scambiato per
Babbo Natale, che non so bene dove avessero preso e che per fortuna doveva
stare in silenzio, come la storia di Zaccaria richiede, perché se avesse potuto
parlare, non so cosa gli sarebbe uscito
da quella bocca.
Nota. Se qualcuno di voi si sta chiedendo
chi accidenti sia 'sto Zaccaria, sappia che è in ottima compagnia, anche io ho
dovuto documentarmi perché proprio non sapevo della sua esistenza...
Comunque alla fine, mi sono dovuta
rassegnare e partecipare alla Novena insieme alle mie due figlie. La Charmant,
voleva sì partecipare, ma solo in mia presenza. La Polpetta invece, adorava la
Novena e avrebbe partecipato anche da sola, ma mi tollerava e ogni tanto ne
approfittava per farsi fare una coccola.
Io vivevo la cosa con umore altalenante:
Alcuni giorni, sopportavo con stoica rassegnazione, altri giorni mi giravano
talmente tanto che sono arrivata persino a maltrattare la suorina (ho fatto
valere la mia statura e l'ho spaventata) altri giorni ancora, mi vendicavo
partecipando attivamente. Sembravo una pazza invasata, battevo le mani quando
nessun altro lo faceva e cantavo a squarciagola:“Dormi dooooormii, fai la ninna
nanna Gesùùùù“ con un vocione che mi veniva identico spiccicato a quello del
prete il quale in più di un'occasione, si è guardato intorno per capire da
quale strano petto di uomo uscisse quel suono tanto basso. Il mio intento era
quello di far credere al prete che fosse una voce divina, ma l'unico obbiettivo
che centravo era quello di creare il vuoto intorno a me, con tutte le mamme e
le maestre che mi guardavano scandalizzate.
11 Dicembre: Magnificat
Il brano preferito dal prete pazzo che si è
occupato di preparare le nostre anime al Natale, era il Magnificat. Un brano
rigorosamente in latino del quale non si capiva un accidente se non il
ritornello che in tono allegro recitava:
„Magnificat
Magnificat,
Magnificat Anima Mea
Dominum.“
Io lasciavo che il prete se la cavasse da
solo nell'inciso, del quale ignoravo ogni sillaba, e mi univo al coro delle
voci bianche per il ritornello del quale alla terza o quarta ripetizione, avevo
compreso le quattro parole, grazie alle mie vaghe reminiscenze di latino
studiato, male, al liceo.
Notavo tuttavia con stupore, che la
Charmant intonava il ritornello con un certo entusiasmo e così un giorno mi
sono avvicinata a lei per sentirla cantare quel brano a dir poco pretensioso.
Ecco le parole che uscivano dalla bocca di
mia figlia che tutta orgogliosa intonava:
“Magnificat,
Magnificat,
Magnificat Anima Mea
DUBIDU'“
Non ho nemmeno tentato di spiegarle che la
parola giusta fosse Dominum, perché quel malinteso era diventata la mia parte
preferita di tutta la Novena.
12 Dicembre: L'acquisto Telethon
Pare sia tradizione consolidata nella
scuola delle due stranette, che nei giorni precedenti alle vacanze natalizie,
si organizzi nei corridoi della scuola un mercatino il cui ricavato viene
interamente devoluto a Telethon.
Così, quei corridoi solitamente silenziosi
e ordinati, si trasformano in un piccolo Suk dove la merce viene donata
direttamente dagli alunni della scuola. Ognuno porta qualche vecchio giocattolo
con cui non gioca più e mamme volenterose si improvvisano commercianti,
arricchendo il loro mercato con dolci fatti in casa e succhi di frutta che
offrono ai loro piccoli clienti.
Io, che naturalmente non sapevo nulla di
questa iniziativa, mi sono ritrovata ad inciampare tra libri e giocattoli usati
mentre accompagnavo affannata le mie figlie nelle rispettive classi, e ho
deciso di mettere alla prova la charmant: le ho messo 5 euro nella tasca
dicendole:“ All'ora della ricreazione, guarda bene tutta merce e poi scegli
quello che ti piace di più. Bada bene, che questa è la prima volta nella tua
vita che ti compri qualcosa tutta da sola! La scelta sarà solo tua“
Quando sono andata a riprendere le piccole
pesti all'ora di pranzo, non vedevo l'ora di scoprire cosa avesse scelto la mia
raffinata figliola. In cuor mio speravo fosse un libro, anche se in realtà non
mi facevo grosse illusioni. C'erano troppi giocattoli bellissimi, colorati e
molto ingombranti che potevano attirare di più la sua attenzione.
La bambina è entrata in macchina tutta
fiera del suo acquisto:“Mamma, ho comprato una cosa bellissima, la più bella
che c'era...me la sono aggiudicata proprio io!“
„Di che si tratta?! Sono curiosa?!“ Ho
chiesto.
La Charmant ha assunto un'aria da furbetta
ed ha esclamato annuendo:“è una cornice d'oro!“
„Come una cornice?...“ Ho esclamato
incuriosita
„Sì, una cornice tutta d'oro con dentro una
foto. La foto è un po' sfocata, ma è bellissima.“
Ho messo la freccia ed ho accostato la
macchina. Non potevo aspettare un minuto di più. Tutto quel ben di Dio di
giocattoli e mia figlia va a scegliere una cornice?!
Comincio a frugare nella cartella della
bambina. Ho dovuto frugare a lungo perché questa cornice non saltava fuori.
Alla fine, in fondo allo zaino, ti vedo questo:
Cosa c'è? serve che commenti? |
13 Dicembre: Il regalo del cinese
Sono riuscita a spendere 37 euro dal cinese
in una volta sola. Non so bene come sia successo, ma una lucetta per la festa
della charmant di qua, un bigliettino rosa di là, alla fine mi sono ritrovata a
spendere una fortuna.
Il ragazzo alla cassa dall'età indefinita
che non sa dire una parola di italiano, mi ha guardato incredulo ed era tanta
la sua felicità che mi ha voluto omaggiare di questo dono:
Per chi non lo avesse capito è un foglio
pieno zeppo di stickers a tema cattolico.
Il mio primo pensiero è stato:“Oh mio Dio!“
Il secondo pensiero è stato: „ chi può
pensare che questo sia un bel regalo?“
Il terzo pensiero è stato:“ Lo regalerò alla
cool girl…starà benissimo con il suo profumatore da auto che raffigura un Cristo
che tiene in braccio un’automobile anni 70“
Il quarto pensiero è stato:“ si deve essere
sparsa la voce che partecipo attivamente alla Novena.“
14 Dicembre: Anche le Barbie vanno al
gabinetto
Si avvicinava il compleanno della charmant.
Abbiamo cominciato a pensare all’organizzazione circa un mese prima io e la
povera donna che ho coinvolto prima che scoprisse quanto sono strana. La donna
in questione è la mamma di una compagna della charmant che ha avuto la sventura
di nascere pochi giorni prima di mia figlia e soprattutto di diventare sua
amichetta.
Con un entusiasmo trascinante ho convinto
la mamma ad organizzare la festa insieme. Ho iniziato a farle girare la testa
con regalini, biglietti di invito, decorazioni, feste a tema, palloncini.
Questa brava ragazza si è ritrovata
invischiata in una maniacale organizzazione che prevedeva l’affitto di una sala
dove non ci fosse nemmeno l’ombra di un gonfiabile, il totale rifiuto di
rivolgersi ad animatori professionisti, la pretesa di fare tutto da noi
(compreso il buffet) e la scelta di un tema non scontato che alla fine è ricaduta
su „Barbie Glamour“.
Lei tentava di non contraddirmi, credo più
per timore che per convinzione e così ha dovuto assecondare le mie stranezze,
come quando mi ero messa in testa di trovare un gruppo rock disposto ad
esibirsi ad una festa pomeridiana di bambine di sei anni.
Vorrei rasserenare tutti sul fatto che Il mio
tentativo comunque è fallito.
Ad ogni modo, ho preso e ho trascianto la mia
sfortunata compagna di sventura a visitare la sala che sarebbe stata teatro di
quella che io avevo deciso doveva diventare la festa dell’anno!
„Ne parleranno per anni della nostra festa,
vedrai!“ Annunciavo con occhi da matta alla mia nuova amica. Lei mi guardava
spaventata ed annuiva e credo che il suo pensiero ricorrente fosse fuggire con
una scusa qualunque dalle mie farneticazioni. Alla fine non è fuggita e con uno
stoicismo fuori dal comune data anche al sua giovane età, si è messa a tagliuzzare
cartoncini e a ricercare veli di tulle rosa per tutta Roma.
Quando siamo andate a visitare la sala
prescelta, abbiamo entrambe avuto la percezione che la festa sarebbe stata sì
un successo, ma che la padrona della sala avrebbe potuto rovinare tutto anche
solo aprendo la bocca per salutarci quel giorno.
La signora era una vera buisness woman, con
le sue regole ferree, il suo controllo da mastino e la sua agenda strapiena di
foglietti e di prenotazioni. Peccato che a tutto questo non corrispondesse una
preparazione da donna d’affari di wall street. Io e la mia compagna lo abbiamo
capito quando ha tentato di pronunciare la parola fidejussione e invece le è
uscito una specie di scioglilingua; un suono che io non sono nemmeno capace di
riprodurre, figuriamoci di scrivere.
Nonostante le nostre preoccupazioni, la donna si è
tenuta alla larga dalla festa e alla fine siamo riuscite a creare un’atmosfera
da sogno come le nostre due principesche figliole desideravano
Devo ammettere che molto, anzi moltissimo lo devo all'intervento di mia sorella. Quando si tratta di essere glamour, a lei non la batte nessuno. Così l'ho chiamata e l'ho convocata. Lei si è presentata in un'elegantissima tuta e con il cambio glamour nella macchina, in un attimo si è disfatta di tutti gli oggetti kitsch che la donna stramba aveva disseminato nella sala per decorarla (a suo modo) e ha dato a noi due mamme adoranti le disposizioni necessarie.
Conetti di popcorn, pizzette e bicchierini di cioccolata |
Io e l'altra mamma, ci siamo prostrate di fronte alla gran maestra e abbiamo eseguito i suoi ordini senza discutere.
Alla fine ho scoperto che la mamma dell'altra bimba è molto simile a me, l'ho capito quando l'ho trovata a nascondersi in cucina per sfuggire alle mamme perfette degli altri bambini invitati, vicina ad una crisi isterica perché non ne poteva più di intrattenere conversazioni ed essere socievole. Le ho confessato che io ero lì per la stessa ragione ed entrambe abbiamo ringraziato il cielo che i due papà delle festeggiate fossero molto più votati di noi all'empatia. Per questo mi ha sopportato e alla fine anche ringraziato (io temevo che fosse ironica nel ringraziarmi...invece era seria! Mi stava ringraziando sul serio!)
Tuttavia, come in tutte le favole che si rispettino, c'è stato l'inciampo, la scarpetta perduta per le scale, la strega che si presenta nel bel mezzo della festa.
Nonostante l'atmosfera glamour ed incredibilmente "stilosa" che siamo riuscite a riprodurre compromettendo seriamente la nostra salute psichica, la vecchia padrona di casa, quella Megera senza scrupoli, è riuscita a fregarci ed ha appiccicato sulle pareti del gabinetto il seguente cartello, del quale noi ovviamente, ci siamo accorte solo a festa finita:
Quando lo ha visto mia sorella, ha avuto una crisi isterica e ha cominciato a fare a pezzi il festone carnevalesco che la donna aveva lasciato appeso al muro.
Nonostante la vecchia strega, la festa è stata un successone, le mie pizzette sono andate a ruba, mia madre mi ha fatto giurare che dalla prossima festa in poi mi rivolgerò ad un forno e smetterò di cucinare di notte e le mie figlie sono tornate a casa in questo stato:
Non si nota la gioia che sprizza da tutti i pori? |
Ho capito, come al solito mi sono dilungata. Niente da fare, nemmeno il 2014 mi ha portato il dono della sintesi.
Allora direi che il primo pezzo del calendario dell'avvento si conclude qui.
A prestissimo la seconda parte...
Comunque buon anno e buone feste passate a tutti voi.
Ma che schifo questo "buone feste passate"...ma che vuol dire?! Scusate, mi dovete scusare, sono maleducata e del tutto priva di tempismo.
e meno male che non ce l'hai il dono della sintesi .... un' avventura anche questo tuo mezzo dicembre .... l'albero mattiniero delle tue figlie è stupendo ... l'allestimento compleanno un party eccezionale : ci mancava George ... ma per loro magari più adatto Henry Potter.... in effetti mi chiedevo dove fossi finita ma ti vedevo immersa nell'allegria della tua casa e completamente distrutta dalla stanchezza ... che brava sei riuscita pure ad accendere le lucine degli addobbi tra un giorno e l'altro .... Buone feste a voi che passate di qua andrebbe meglio??? l'importante è il pensiero
RispondiEliminama ti voglio proprio leggere che avrai fatto per la Befana .... ti do il tempo di scrivere ... baci ... giusi_g
Ne ho combinate di tutti i colori Giusi cara! A presto con il seguito del calendario! Sono ancora tutta stralunata!
EliminaEd è tutto vero!
RispondiEliminaU.g.a.
Sì, lo è. Ringrazio Uga per avermi fornito la foto del cartello nel bagno. Io ero talmente stravolta che non ho avuto questo prontezza.
EliminaCome sempre, mi fai sorridere...Sei troppo forte, l'albero fatto dalle bimbe poi, mi ricorda quello che è ancora qui nel nostro soggiorno...fatto dalla mia tribù. Voglia di disfarlo pari a zero....il biglietto misetappa u cessu, ahahahahah non mi riesco più a fermare!!!! Ma non potevamo esser più vicine?! Al prossimo compleanno mi auto invito.. :-)
RispondiEliminaAl prossimo compleanno sei invitatissima! Anche il mio albero sta ancora là...sono tentata di mettere tutto accanto al secchio così com'è!
EliminaIo quasi quasi gli metto il sacco e lo metto così in cantina....il prox Natale è già pronto....;-) Anche se...non credo che la tribù approverebbe o_O
EliminaFatto! Ho appena finito di riporre tutto...salvo poi, come tutti gli anni, trovare delle palline sparse per casa che preferisco buttare che mettere nelle scatole e tirare giù mezzo box!! Ora imbraccio il folletto e aspiro i quintali di polvere che queste feste hanno depositato sul mio pavimento...e non se ne parla più!...coraggio, dai, se ce l'ho fatta io ce la puoi fare anche tu!!
EliminaGuendaaaaaa quanto mi sei mancata!! In questa notte insonne ci volevamo proprio un tuo post! Ma nooooooo non perché è soporifero!!! Che vi a pensare! Perché mi hai regalato momenti sereni e poi con la chicca finale del cartello... A momenti muoio dal ridere! Non vedo l'ora di leggere la seconda parte!! Buone feste passate a te!!! ^_^
RispondiEliminaCi sto lavorando Eugenia, non preoccuparti...spero però che mi leggerai di giorno e che la notte tu ti goda il meritatissimo riposo!!
EliminaMi eri mancata....mi chiedevo dove fossi, ma letto il resoconto ho capito il vortice da cui eri stata rapita. Del resto come si fa a pensare al blog quando la mattina ti aspetta quell'appuntamento imperdibile della novena????? Cmq io non prenderei sottogamba il regalo del cinese....sono convinta che c'è gente che farebbe pazzie per averlo!!!!
RispondiEliminaEccomi, eccomi...visto che garbuglio di cose?! E non è finita qua. Effettivamente il regalo del cinese credo di averlo preso troppo sottogamba...vedrai quando lo regalerò alla cool girl, sarà entusiasta!!
EliminaMi sei mancata cara Guendalina, tu e le tue avventure strane.
RispondiEliminaP.S.. adoro il tuo Albero di Natale, sbrindellato, vero e allegro!!!!
Grazie Tizianeda...a guardarlo bene l'albero, sembra che stia per cadere all'indietro da un momento all'altro. Il muro sta lì dietro apposta.
EliminaSaluti Strani
beh, c'è da dire una cosa: le stranezze mica potranno capitare alla gente normale...ti pare!?!?!? :-)
RispondiEliminaio, come al solito ultimamente, leggo i blog amici nelle notti insonni come Eugenia, anche se sono letteralmente sparita dal mio blog...ma vi seguo cmq
buon anno nuovo cara Strana, auguri a tutta la tua tribù
Cara Mammaeco! Che bello e che onore averti fra i miei commenti...tu hai un ottimo motivo per essere un po' sparita dal tuo blog...mica come me che mi perdo nelle stranezze quotidiane e mi ritrovo un mese dopo!! Sono in attesa di buonissime notizie! Mi raccomando!!
EliminaCiao Guendalina!!!!!!Grazie per essere tornata a scirvere le tue avventure!!Mi hai fatto morire dal ridere solo con una parola "DUBIDU!...ahahahahhh!!!
RispondiEliminaCosì ti regalo la versione di mio figlio Samuele di "Tu scendi dalle stelle":
Tu scendi dalle stelle
o ve del cielo
e vieni in una grotta
al freddo gelato
oh bambino
pieno di vino
io ti vedo qui a tremaaaaaaaaaaaa
ecc ecc
Aspetto la seconda parte
Baciiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!
Dovremmo organizzare un coro natalizio a due voci: mia figlia e tuo figlio! Sui testi sono imbattibili
Eliminaimmaginavo che le feste ti avessero inghiottito...ma vedo che ti avevano solo molto assorbito bentornata e che l'avventura abbia inizio...
RispondiEliminaGrazie...è sempre più difficile scrivere per il mio amato blog, ma io non demordo!
EliminaMa quanto mi sei mancata...pensa sono stata assente pure io per par-condicio!!!!!!!
RispondiEliminaQueste feste sono andate ma se davvero ne senti la mancanza ti devo dire che a Pasqua qui i bimbi staranno a casa per 10 gg, tra vacanze, ponti per il 25 aprile e giorni regalati
Ah..eh si quest'anno Pasqua ha deciso di gemellarsi con le feste politico-pagane
Ecchefelicita' non vediamo l' ora :'(
Ah sì guarda, io pure non vedo proprio l'ora...e come direbbe la polpetta :"specifico che sono ironica". Ho notato la tua assenza cara Farfalla...come ti capisco amica mia!!
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