sabato 10 agosto 2013

Quando è il cielo che lava i pavimenti



Ore 7 di mattina, in una località di mare pugliese. Guendalina ha gli occhi aperti. Scruta il soffitto bianchissimo nella penombra e riflette. La mente di Guendalina viaggia ad alta velocità, mentre si sforza di rimanere immobile con il corpo. Solo il movimento regolare del respiro e ogni tanto un battito d'occhi. le figlie strane di Guendalina dormono avvinghiate una ad una gamba e l'altra ad un braccio della strana madre, in una posizione da contorsioniste. I loro respiri sono unisoni e le espressioni serie come non sono mai durante la veglia.
A quell'ora il silenzio nel villaggio è quasi irreale. Di lì a poco si scatenerà l'orda di vacanzieri con bambini urlanti e uomini ciavattoni che migreranno rintronati verso la sala della colazione. Ma alle 7 ancora tutto è quiete ovattata.
Poi all'improvviso un tuono assordante squarcia il silenzio. BBRRUUAAAMM.
E poi un altro, ancora più forte del primo. BRUAAAAAUUUUAAAAM. Poi l'assenza di rumori torna ad avvolgere tutto e nella stanza semibuia la figlia charmant si drizza seduta sul materasso rumoroso ed esclama:" Mamma! Oggi ci pensa il cielo a lavare il pavimento..."
Guendalina, senza rispondere accompagna il corpo ancora stanco di sua figlia a sdraiarsi di nuovo sul materasso rumoroso.
La bambina ripiomba immediatamente in un sonno profondo.
Guendalina si divincola a fatica dalle morse delle due sconclusionate che dormono scomposte e, con la metafora poetica della figlia che le risuona nella testa, sgattaiola sul portico per leggere il suo libro delle vacanze.
"Dovrei smettere di lamentarmi tanto quando faccio le faccende domestiche...le mie figlie cominciano a vivere male questa mia insofferenza" Questo il pensiero di Guendalina mentre si siede sulla sedia sotto il portico e inforcando gli occhiali apre il suo libro che è un pianeta amico dive rifugiarsi per scappare dalla condizione di vacanziera esasperata.

Così è iniziato quello che con ogni probabilità sarebbe stato l'ultimo giorno di vacanza della famiglia Strana.
A partire dall'infortunio della polpetta, era stato tutto un crescendo di tensioni, capricci, litigi, sbuffi, denti stretti e occhiatacce.
Giorni strani in cui sembravano quattro satelliti impazziti, gli Strani, fuori dalle orbite abituali, attratti da chissà quali forze che li sbattevano di qua e di là.
Tutti nervosi. Tutti arrabbiati, ciascuno per un motivo suo.
L'infortunata per ovvie ragioni.
La sorella perché era rimasta senza la sua compagna di giochi e spesso anche senza uno dei genitori che si doveva occupare dell'infortunata.
I due adulti per la rabbia di vedere rovinata l'unica settimana di vacanza dopo ben 51 settimane di tribolazioni di ogni sorta.
Oggi, tutto sommato, questa pioggia era quasi catartica. Ci voleva proprio un bell'acquazzone per lavare via tante scocciature ché non c'è niente di peggio che vivere momenti di tensione quando si sta in vacanza, quando uno si immagina che saranno solo sorrisi, relax e divertimento, che poi se vai proprio a vedere, tutto quest'idillio non è mai.
Dunque in questo villaggio pieno di gente festosa, hanno vagabondato per giorni quattro individui, ciascuno con la sua personale nuvoletta nera sopra la testa, con i suoi pensieri cupi e con le proprie frustrazioni che attiravano dalla nuvoletta grossi fulmini che cadevano dritti sui loro crani. Lampi gialli e rossi che sfuriavano nei modi più disparati e per le ragioni più futili. 
A guidare questa masnada di sfortunati rabbiosi, c'era naturalmente Guendalina.
La nostra protagonista era infatti davvero intrattabile, rispondeva male a tutti, minacciava, castigava, inceneriva con lo sguardo e sbuffava come una vaporiera. L'uomo di casa, pativa questo nervosismo e a sua volta vi aggiungeva la sua personale infelicità. L'atmosfera in famiglia si era fatta così una vera polveriera e le discussioni scattavano per un nonnulla.
Certo, a difesa della nevrotica Guendalina, c'è da dire che suo marito, in alcune occasioni, aveva attentato alle uniche due terminazioni nervose della donna che ancora non erano saltate. Per esempio quando, di ritorno dalla spiaggia dove era stato solo con la figlia maggiore, aveva pensato bene di condurre la povera minore nella sala da pranzo all'interno della quale la temperatura oscillava tra i sette e i nove gradi centigradi, con i capelli ancora bagnati e un vestitino da spiaggia che le lasciava le spalle completamente nude. Alla vista di quella scena, Guendalina aveva sgranato gli occhi, toccato i capelli della piccola, spalancato la bocca dalla quale però non era riuscita a far uscire l'urlo di orrore che si era generato dentro di lei, e pronunciato le seguenti parole:" se prende una bronchite, ti squarto come il capretto sacrificale di Pasqua, e non rispondermi che non reggerei una polemica in questo momento".
Il marito in quell'occasione, aveva taciuto per evitare discussioni e si era ammutolito proseguendo il pasto sotto lo sguardo fisso e carico di risentimento di sua moglie, certo che Guendalina sarebbe stata capace di fare realmente quello che aveva promesso con il suo consueto fare aggressivo che quando ci si metteva di buzzo buono, riusciva a diventare anche odioso e maleducato.
Certo, non erano mancate le occasioni di vendetta, i due coniugi avevano finito per farsi dispetti a vicenda, come quando durante una delle tante ore passate in camera, la figlia charmant aveva comunicato a Guendalina di dover andare in bagno. "Vai pure, vedrai come sarà contento papà!" Aveva risposto Guendalina, con un sorrisetto sarcastico, immaginando la scena che puntualmente si era poi verificata di suo marito seduto sul sanitario, con una rivista di automobili in mano, intento a svolgere un'attività fisiologica che lo impegna mediamente per novanta minuti al giorno tutti i giorni, che raggiunto dalla figlia proprio sul più bello, imprecava sommessamente. Infatti quando la bambina aveva educatamente bussato alla porta del bagno, dall'interno si era udito chiaramente un "e te pareva, ma mannaggia la miseria, ma che ci prendete la mira?!sempre quando ci sto io oh!" 
Tra le risa generali, la bambina aveva rivolto un sorriso di complicità alla mamma esclamando:" ecco la felicità di papà!".
Ma l'uomo d casa è uno di quelli che sanno aspettare l'occasione buona per vendicarsi. Così il giorno dopo in piscina, si era armato della pistola ad acqua acquistata per la polpetta infortunata (che non potendo fare bagni, si divertiva a schizzare gli altri bambini dal bordo della piscina) e aveva iniziato a sparare con cattiveria getti d'acqua contro la povera moglie indifesa. Ne era scaturita una battaglia d'acqua di dimensioni epocali, che nonostante dall'esterno potesse sembrare un allegro gioco fra due coniugi burloni, in realtà nelle intenzioni dei due protagonisti era un vero e proprio scontro condito di irregolarità tipo puntare dritto agli occhi o mollare calci da sotto l'acqua così da non essere visti.
La lotta nella piscina però alla fine si era rivelata liberatoria. Dopo quell'episodio, i due Strani avevano trovato una sorta di equilibrio fatto di gesti educati e di civiltà, certamente non affettuosi, ma almeno non più rancorosi. Entrambi avevano cominciato a sperare di poter tornare un giorno ad essere una vera coppia con i suoi alti e bassi ma che non si fulmina ad ogni occasione con sguardi carichi di rabbia.
Tuttavia, Guendalina aveva contato le ore che la separavano dalla partenza. Ogni cosa la infastidiva infinitamente, a partire dalla gente che le fumava accanto.
Aveva sempre odiato il fumo, questa donna che viveva e lasciava vivere, ma dopo l'episodio del posacenere, aveva concentrato sui fumatori tutta l'antipatia di cui era capace.
"Saremo anche all'aperto" diceva senza alcun timore di essere sentita "ma se fumi al tavolino accanto al mio mentre bevo il cappuccino della colazione, io comunque sento il merdosissimo fetore della tua merdosissima sigaretta e mi urto perché questa merda la stanno respirando anche le mie figlie e allora ti odio, ti odio con tutta me stessa. Tu e le tue sigarette di merda!" Non aveva molta fantasia Guendalina nel maledire ed insultare, tuttavia gli adolescenti presenti, ascoltavano attenti ed increduli queste invettive e con sguardi di stima verso questa mamma priva di inibizioni, prendevano appunti.
Fu così che quando Guendalina cominciò a preparare le valige per scappare dalle vacanze con svariate ore di anticipo rispetto ai programmi iniziali, lo fece con il sorriso sulle labbra e canticchiando la canzoncina idiota che si era dovuta sorbire per un'intera settimana. Era tanta la felicità, che mentre lo faceva, accennava anche qualche passo di danza, muovendo i fianchi ed alzando le braccia a dipingere il cielo di blu come diceva la canzone dei villeggianti.

8 commenti:

  1. Guenda ... per la mia scarpa ...che dici sono strana pure io???

    e ch ecti credi che serva meno pazienza verso i tuoi futuri generi ... non credo !!! hai ancora molto tempo per fartela venire .... non ho trovato la mail e ti ho risposto qua ....

    sono felice che abbia terminato le tue meritate vacanze .... buon ritorno nella civiltà incrociamo le dita ...ciaoooo giusi_g

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    1. Ciao Giusi, grazie! Inizierò a fare esercizi di sopportazione per i futuri generi allora!
      Ps. Secondo me non sei affatto strana...e se te lo dico io puoi stare tranquilla!!

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  2. ...e per fortuna fortuna che la pioggia lava i pavimenti :)

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  3. Wow, per la faccenda del fumo sembrava la descrizione del mio tipico atteggiamento in situazioni analoghe! Mi piaci sempre di più! Forse ho trovato il pianeta...stanno preparandosi per andare su Marte. Prima mi informo che sia solo per non fumatori ^_^

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    1. Grazie Antonella. Dopo averlo scritto, ho temuto che qualche fumatore si fosse risentito...ma poi mi sono detta...chissenefrega! In fondo io sono strana, qualche bizza mi si puó perdonare. Per la spedizione su Marte, sarebbe una grande idea quella di sequestrare tutti gli accendini!

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  4. oh come ti capisco...quando una vacanza che è andata male volge al termine è quasi un sollievo ripartire!
    quello che più dispiace è per il piede della piccolina, spero si riprenda
    abbracci

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    1. Domani spero le tolgano i punti...quando sono tornata a casa, ho baciato per terra come il Papa quando scende dall'aereo!!

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