Sto lavorando troppo in questo periodo. Sto lavorando male. Sto lavorando con almeno una settimana di ritardo su tutto quello che faccio. Inoltre sono oberata di impegni lavorativi e non, noiosi, faticosi, urgenti e spesso totalmente fallimentari. Combino certi casini che nemmeno un elefante dentro una cristalleria. Questa condizione mi frustra e si ripercuote su tutta la mia vita.
Con le mie figlie sono nervosa e disattenta, con mio marito sempre inquieta e pronta a brontolare, Il resto del mondo sì e no lo prendo in considerazione e se lo faccio è per lamentarmi. Faccio paura e irrito contemporaneamente, per prima me stessa, figuriamoci gli altri.
Un essere orribile, starà pensando qualcuno leggendo queste righe.
Un essere orribile, sto pensando io scrivendole queste righe.
Quando mi prendono questi momenti poi, mi partono le domande cosmiche tipo: ma è questa la vita? Qual'è il senso? Cosa è davvero importante?
In altre parole, la Strana è in crisi. Una larva umana che comincia a trottare alle sei del mattino, e smette alle 21 della sera ( a volte anche 22 o 23) in mezzo solo lavoro, impegni, doveri, responsabilità e due palle come due cocomeri.
Ma c'è un ma.
Anche nei momenti più bui poi, succede che ti arriva una ventata di aria fresca, una botta di vita, un raggio di sole. E io, credetemi, in questo periodo sono davvero cieca, mi tappo occhi orecchie e naso e proprio la parte piacevole dell'esistenza non la voglio vedere ché mi piace quasi crogiolarmi nella disperazione più buia.
Ma qualche giorno fa, mentre vagavo sperduta con la macchina tentando di seguire le indicazioni del navigatore e boicottandolo ad ogni costo mentre lui tentava di mettermi sulla retta via e di condurmi presso il settimo municipio della città eterna (ex IX circoscrizione, deve essere stato questo a confondermi) mi sono imbattuta in un noto speaker radiofonico di una notissima radio nazionale che parlava di come nella vita, essere felici, avere una predisposizione a vedere il bicchiere mezzo pieno, conduca poi al verificarsi di eventi positivi.
In altre parole, non è che uno è felice perché gli succedono cose belle, no. Il contrario esatto: se uno è felice e positivo, allora gli succedono cose belle o forse semplicemente riesce ad apprezzare le cose belle che gli succedono.
Oggi si filosofeggia su Sono Strana.
Insomma, mentre ascoltavo questa dissertazione zen transitando per via Nocera Umbra in direzione opposta a quella in cui sarei dovuta andare, mi sono detta:" Caspita Guenda...c'ha ragione 'sto cristiano! Tu in questo periodo sei proprio LA Luna Nera...sei negativa. Così ti perdi il meglio, benedetta donna! Ma che stai a fa'?! Cosa vuoi diventare?..."
Da quel momento ho assunto un impegno con me stessa: almeno ci provo a vedere il lato positivo delle cose...hai visto mai che funzionasse.
Non è che ci sia riuscita proprio al primo colpo, intendiamoci, ma ci sto lavorando. E mica è una scoppiettata...un po' ci vuole a raddrizzare l'andazzo.
Per entrare in quest'ottica, venerdì, ho deciso di non lavorare tutto il pomeriggio come un'addannata. E chisseneimporta se martedì devo consegnare un lavoro, anzi due, che non ho nemmeno cominciato. Ci penserò lunedì. Oggi pomeriggio, si esce con le bambine.
Devo ammettere che non è tutta farina del mio sacco però. Se qualcuno di voi sta pensando:" Accidenti che forza d'animo! All'inizio del post, questa era praticamente in ginocchio, finita e ora, tutto a un tratto, nel giro di un paio di righe mi diventa più pimpante di Jovanotti quando cantava "Ciao Mamma!" Che donna!" Si fermi immediatamente e consideri che:
1. Sono in questo stato Strano-depressivo da almeno due mesi.
2. Ho toccato punte di disperazione tali da valutare nell'ordine: di smettere di lavorare, di commettere un paio di omicidi, di scappare di casa alle sei di mattina in pigiama e calzini antiscivolo, di prendere le goccette miracolose di un amico mio, di andare da un neurologo, da un santone, di iniziare un corso di Joga (a quello non ho ancora rinunciato) di cambiare nazione, di comprare un libro dello psicologo Raffaele Morelli per imparare ad essere felici, di irrompere nella scuola delle mie figlie con un cartello appeso al collo con su scritto:" BASTA!". Alla fine non ne ho fatta nessuna di queste cose, ma giuro che sono stata ad un millimetro dal farle, tutte.
3. Sono stata aiutata ad uscire dal tunnel da mia suocera che è venuta a stare da me una settimana per aiutarmi.
Qualcuno adesso starà pensando:" Questa è matta tutta! Ha proprio sbroccato! è felice di avere la suocera in casa?!" Ebbene sì, lo dico e lo ripeto: io sono felice di avere mia suocera in casa.
Sì perché mia suocera è un personaggio talmente bizzarro da andare d'accordo con una strana come me.
Nota bene, non è per merito mio, io sono strana, è per merito suo che stiamo bene insieme.
E poi, mia suocera è esattamente l'opposto di quell'odiosa pessimista cosmica che sono diventata io in questo periodo. Avrei dovuto scrivere "ero" ma non mi sento ancora abbastanza fuori dal buco nero per usare il tempo passato.
Mia suocera è un tipo godereccio quanto ottimista. La vita non è che l'abbia trattata sempre con i guanti bianchi, anzi, ma nonostante ciò, lei è sempre pronta a prendere il buono che passa il convento, a gioire delle piccole cose. Esattamente quello di cui ho bisogno io! Infatti in questi giorni, mi aggiro per casa osservandola e prendendo segretamente appunti. La guardo di nascosto e cerco di carpire qualche suo segreto.
Lo confesso, è da una settimana che me la scarrozzo in giro da tutte le parti, mettendo scuse assurde, pur di passare con lei più ore possibile ed imparare. Poveretta, le sto facendo fare il giro di tutti i Castelli Romani e zone limitrofe, in giro a destra e a manca, come una trottola appresso a quella svalvolata di sua nuora.
Non ci ho capito molto a dire la verità, ma lo studio è ancora in atto e io non sono un'aquila su questa materia, lo confesso.
Mio marito sostiene che certe cose non si imparano, ci si nasce e basta. "Non è che lo faccia apposta, il suo atteggiamento non è frutto di considerazioni filosofiche o che so io...è proprio fatta così, è perché è svampita!" e canzona la solare genitrice chiamandola "Pecora di Marco Polo".
"Mia madre è un po' stralunata...come una pecora di Marco Polo. Hai presente quelle pecore che vivono sull'altipiano del Pamir, brucando ignare l'erbetta fresca e si guardano intorno con aria assente? Ti credo che sono felici!"
Io mi dissocio totalmente da questa sua dichiarazione, sia ben inteso! Ma lui lo fa in modo scherzoso... non la vuole offendere...come quando la chiama "La Vecchia" o ancora peggio, quando vede arrivare lei e la nonna ed esclama: "Eccole va'...Vecchia e più Vecchia!". Si fa per scherzare. E infatti lei non si offende. Che vi dicevo? è positiva.Che glie ne frega se c'ha un figlio che la prende in giro? Lei scrolla le spalle e si fa una risata.
Scrivi Guendalina, scrivi. Prendi appunti: 1. scrollare le spalle, 2. ridere.
Lo spirito di mia suocera non stenta a venir fuori nelle situazioni più disparate. Giorni fa per esempio, è passata da noi mia sorella, la poveretta doveva tornare a casa sua dopo aver regalato alle mie figlie delle splendide scarpe rosa e fucsia talmente belle che io sono certa che sbaglierò accostamento quando le indosseranno e le manderò in giro con delle scarpette all'ultimissima moda ma con abitini del tutto sbagliati. Per farla breve, uscendo di casa, mia sorella dichiarava:" vado, che devo preparare la cena. Questa sera la mia tavola sarà proprio triste...manco un goccetto di vino o birra..." Mia suocera è saltata in piedi e dandomi con il dorso della mano un colpetto su una spalla ha esclamato:" Non possiamo mandarla via così, poraccia...senza niente!" è stato un attimo, ho tirato fuori dalla busta della spesa una bottiglia di vino e l'ho posata fra le mani di mia sorella. Il viso della mia consanguinea si è illuminato e quella sera stessa mi è arrivato un sms di ringraziamento contenente un brindisi a mia suocera.
Ho scritto sul mio taccuino di appunti: 3. non lasciare mai le persone che ami senza vino. La loro gratitudine ti scalderà il cuore.
Così, fra un appunto e un'annotazione sul taccuino, ho preso l'iniziativa e ieri pomeriggio dopo il caffè, i compiti della charmant e un paio di lavori urgenti che proprio non potevo rimandare, ho esclamato:" Suocera! Queste bambine hanno bisogno di un po' di leggerezza, di vedere la loro mamma ridere!"
"Parole Sante!" la risposta laconica dell'amata parente acquisita.
"Andiamo alla festa del cioccolato, lo facciamo per le bambine naturalmente, pensa quanto saranno felici! I bambini adorano il cioccolato"
"Hai proprio ragione, belle della nonna loro, pensa quanto le faremo contente!" Ha risposto mia suocera entusiasta.
"Mamma, veramente a me ultimamente la cioccolata non è che piaccia tanto..."Ha tentato di obbiettare mia figlia.
Io, disattenta e frettolosa, l'ho convinta a venire lo stesso. Devo lavorare anche su questo aspetto. Scrivi Guendalina, scrivi: 4. Fai attenzione a quello che ti dicono le tue figlie: ascoltale davvero.
Insomma, Partiamo per questa festa arraffando al volo anche lo Strano, rientrato a casa eccezionalmente presto e ci buttiamo a capofitto in quella che per pochi giorni è diventata la capitale del cioccolato.
Lo Strano a dire la verità, lo ho spedito a fare una commissione di lavoro per me, prima di unirsi a noi e intanto noi quattro donne abbiamo passeggiato verso la piazza dove si svolgeva questa dolcissima festa.
Mentre andavamo, dato che la polpetta aveva trovato ben 4€ dentro la taschina di un cappotto (Dio solo sa come ci fossero finite...) ci siamo fermate presso una tabaccheria e abbiamo fatto acquistare alle due piccole due biglietti del superenalotto, che non si sa mai.
Fuori il taccuino: 5. se trovi casualmente una monetina, compra un biglietto della lotteria, se ci sono dei bambini, falli comprare a loro, avrai comperato un sogno.
Quando finalmente siamo arrivate alla fatidica piazza, ci si è parato davanti questo spettacolo:
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Porchetta, mortadella, salame, tutto rigorosamente di cioccolato. Sono i Castelli Romani, gente!
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Riproduzioni "cioccolatose" di qualunque tipo di oggetto |
Io e mia suocera, sembravamo Pinocchio e Lucignolo appena arrivati nel paese dei balocchi. Ignorando l'assenza dello Strano, ancora impelagato nelle mie faccende lavorative, abbiamo cominciato a mangiare cioccolata di tutti i tipi, a quattro ganasce. Cioccolata fondente, cremino, cioccolato bianco, al pistacchio, dal croccante Bergamasco al Cioccolato di Modica abbiamo fatto un tour dell'Italia mangereccia a tutto tondo!
Manco a dire che costasse poco, ma quando io timidamente al settimo banchetto, ho fatto notare a mia suocera che forse stavamo spendendo un po' troppo, lei, porgendo venti euro alla gentile spacciatrice di cioccolato, senza nemmeno girarsi verso di me, ha risposto: " Quando si tratta di mangiare, non si bada a spese!"
Ho preso il taccuino con le mani ancora sporche di cioccolato e ho segnato: 6. Quando si tratta di mangiare, non si bada a spese.
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Macabre riproduzioni |
E le bambine in tutto ciò? Dopo aver mangiato due cioccolatini a testa, non di più (tutte il padre, accidenti!) hanno cominciato a girare in tondo come pazze, correndo intorno ad una fontana, mentre io e la nonna non ci preoccupavamo minimamente del fatto che potessero sudare o cadere ( se non fossi stata sotto effetto di una scarica pesante di endorfine prodotte grazie all'ingestione di una dose massiccia di cioccolata, le avrei fermate al secondo giro) e così loro si sono divertite come pazze.
Segna Guendalina: 7. ogni tanto, dimenticati delle cose brutte che potrebbero capitare e smetti di assillare quelle due povere creature che hai messo al mondo. Si divertiranno e te ne saranno grate.
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La sicilia non si batte, non c'è niente da fa'! |
Dopo una mezz'oretta che eravamo in pieno delirio diabetico, ormai stomacate da tanti dolciumi, è sopraggiunto lo Strano e ha trovato me e mia suocera che danzavamo al ritmo del capitano di DJ Francesco (me ne vergogno, ma è la verità) insieme alle bambine scalmanate. Si era unita a noi anche un'altra bambina di provenienza sconosciuta.
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Colorati capolavori di marzapane...non di sola cioccolata vivono gli Strani |
Mio marito ci fissava con gli occhi sgranati e ci trattava con la distanza con cui si trattano i drogati alla stazione mentre noi lo conducevamo per tutti i banchetti indicandogli le chicche che avevamo assaggiato e presentandogli gli standisti per nome, tanto eravamo entrate in confidenza.
"E voi sareste qui per le bambine?! A chi la volete raccontare questa frottola?" Mio marito ci ha sbugiardate con questa frase ad effetto, poi dopo aver assaggiato solo un pezzetto di cioccolata, giusto per farci contente (ma come cavolo fa, dico io?! è un alieno pure lui!) ha preso le bambine per mano, facendoci notare che erano sudate dalla punta dei capelli fino alle dita dei piedi, e ha messo fine al nostro scanzonato gozzovigliare.
Abbiamo fatto la strada del ritorno con le bambine per mano (la polpetta metà del tragitto se l'è fatto in braccio, con la scusa che mamma e nonna la avevano fatta stancare...che traditori sti figli) per colpa mia abbiamo anche fatto la strada più lunga per arrivare alla macchina accidenti.
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E intanto la luna stava a guardare...e pure una stella. |
Una volta tornate a casa, abbiamo lasciato le piccole distrutte a guardare Barbie e a mangiare crocchette di pollo biologiche insieme alla nonna e io e lo strano ci siamo concessi una cena a tu per tu nel nostro solito ristorante.
Scrivi Guenda: 8. Una volta l'anno, vai a cena fuori da sola con tuo marito, sarà Strano ma è divertente. Il marito intendo.
Il vino era talmente buono che abbiamo portato la bottiglia aperta a casa e ne abbiamo offerto un bicchiere alla nonna brindando alla faccia di chi ci vuole male.
Segna:9. Bevi sempre alla faccia di chi ti vuole male.
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Va bene la festa del cioccolato, va bene una volta l'anno a cena fuori con il marito...ma se continuo così mi servirà un bravo dietologo |
Alle nove e dieci ero dentro al letto, intendiamoci, e alle nove e dodici dormivo. Ma posso comunque considerare che ieri è stato il primo giorno della mia nuova vita vista in positivo. Almeno fino all'indomani.
Oggi ho qualche vago senso di colpa per tute le calorie ingurgitate ieri con atteggiamento molto ottimistico e alla faccia di chi mi vuole male. Ho fatto un'ora di AddominaliEGlutei in palestra dandoci giù come una matta, ma temo di aver bruciato sì e no un decimo di quello che ho trangugiato.
Prendo il mio taccuino e appunto: 10. Se nessuno ti vede mentre lo mangi, quel dolce non ha calorie.