Diciamoci la verità, ognuno nella vita ha un talento, un cavallo di battaglia, una specialità. La mia sono i disturbi psicosomatici.
Non c'è niente da fare, non mi batte nessuno. Va bene, non voglio essere presuntuosa, forse il Super e altri due o tre al mondo sono più forti di me in questa specialità, ma io sono comunque la dimostrazione vivente della interconnessione strettissima che esiste fra mente e corpo. Eh già cari amici, perché se c'è qualcuno fra voi che non crede nelle malattie psicosomatiche, alla fine di questo post, dovrà ricredersi.
Ho talmente tante di queste manifestazioni strampalate, che non so nemmeno da dove cominciare per raccontarle.
Beh, pensandoci bene, lo so chi è la regina incontrastata delle mie somatizzazioni: i dolori muscolotensivi nella zona cervicale! Su questo non mi batte nessuno. Se ad esempio oggi alle 11.32 ho un motivo di tensione, di preoccupazione, di ansia o un'arrabbiatura (per queste ultime, sono una professionista) stai pur certo che domani alla 11.32, mi scoppierà un gigantesco mal di testa, che partendo dal collo, si diramerà su tutta la testa, seguendo delle linee ben precise (che un giorno disegnerò rasandomi i capelli e sono certa che uscirà fuori la costellazione dalla quale provengo) fino ad arrivare agli occhi e procurandomi nausea, giramenti di testa e atroci dolori. Esattamente 24 ore dopo, non un minuto prima né uno dopo.
Ma
Io ho capito una cosa importantissima.
A tutto questo c'è un rimedio, semplice come bere un bicchier d'acqua.
E io, quando me ne ricordo, lo metto in pratica e funziona.
Il rimedio è il seguente:
Se oggi, alle 11.32 io ho un motivo di tensione, preoccupazione, ansia o un'arrabbiatura, non devo far altro che sciogliere la schiena e il collo con degli esercizi di stretching e rilassamento inventati da me...cioè, veramente li ho copiati da alcune riviste e da internet...ma è uguale, non sottilizziamo.
Insomma, immaginate me che mentre discuto con mio marito magari perché mentre io lavavo, vestivo ed asciugavo entrambe le figlie dopo la piscina, lui si intratteneva educatamente a conversare con il capovasca ( è un esempio eh, non è accaduto davvero...no, no, proprio no. Che poi il capovasca...che cacchio di lavoro fa?!) oppure mando a quel paese un automobilista scorretto e maleducato, o insulto la lavatrice perché quella macchia di sugo dalla maglietta della divisa scolastica non è venuta via nonostante i 40 gradi e il pretrattamento, o ancora strillo come una matta con le mie figlie che hanno trasformato la loro cameretta in una stalla con tanto di fieno e puzza di mucca, all'improvviso, comincio a roteare la testa da destra a sinistra e poi ritorno, con gli occhi chiusi e facendo respiri profondi.
Sembrerà strano, ma tutto questo funziona. Se io faccio i miei esercizietti nel momento della tensione, ecco che la tensione se ne va dal muscolo Trapezio e dallo Splenio (sono un'esperta, lo so.) e il giorno dopo, niente dolori. Facile no? Ma giuro che è così.
E allora questa patologia come la volgiamo chiamare?! Insomma, non ho niente di rotto o di non funzionante. È solo che quando mi arrabbio tendo quei muscoli là e una volta che i muscoli si rilassano, mi dolgono, sono indolenziti come gli addominali dopo che ho fatto AddominaliEGlutei in palestra.
Solo che gli addominali, ti dolgono solo sull'addome, mentre il dolore dei muscoli sulla cervicale, si diffonde a tutto il muscolo che abbraccia la testa. Questo è tutto.
Il cervello è spesso sotto stress, soprattutto se appartiene a una strana |
Psicosomatica gente, psicosomatica.
Ma ne ho altri. Tanti altri.
Per esempio, una delle mie regole di vita è non leggere mai, ma proprio mai, il foglietto dei medicinali nella sezione dedicata agli effetti collaterali. Mi vengono tutti, anche quelli gravissimi. O per lo meno io me li sento.
Hai capito Super?! Se lo rifai, ti prendo a schiaffi davanti a tutti e poi pubblico le foto dello schiaffeggiamento sul blog.
Il problema è quando devo leggere i foglietti dei medicinali che propino alle mie figlie. In quel caso non posso farne a meno, è più forte di me. Li leggo.
Una volta mi è venuta un'irritazione da pannolino dopo aver dato una medicina pediatrica a mia figlia neonata.
Per non parlare poi di quello che mi sta succedendo proprio in questi giorni: dopo aver fatto tra me e me, la considerazione che con le mie figlie, alzo troppo la voce e che a volte basta un nonnulla per trasformarmi in un tenore al quale hanno appena pestato un callo, mi è venuto un fortissimo mal di gola e da circa una settimana, parlo come un transessuale che si è scordato di prendere gli ormoni.
Tutto questo per dire che io sperimento spesso su me stessa il potere della mente umana in tutta la gamma delle sue più misteriose manifestazioni.
Ma devo ammettere che nemmeno io, con tutte le mie stranezze, ero mai stata sorpresa da un disturbo psicotico di massa.
È accaduto domenica scorsa. In casa Strana.
I due coniugi Strani avevano deciso di passare l'intera giornata a sistemare il box che era talmente stracolmo di oggetti di ogni sorta, che non solo non riusciva ad entrarci un'automobile ormai da un anno, ma cominciavamo ad avere problemi anche noi umani ad entrarci dentro ed uscirne illesi.
A dire tutta la verità ero stata io a decidere che quel giorno sarebbe stato "il giorno del box" perché lo Strano aveva proposto di mettere tutto sulla rampa e fare un gigantesco falò per ingraziarci gli Dei in vista della stagione fredda.
Come al solito, io avevo ignorato ogni sua protesta e avevo organizzato tutto con dovizia di particolari.
Mentre io e l'uomo di casa ci incollavamo pesi di ogni genere in mezzo alla polvere degli ultimi due millenni, mia madre e Mister M. si sarebbero occupati delle minori e avrebbero preparato il pranzo.
Nessuna interruzione sarebbe stata ammessa. Certo un caffè a metà mattinata sarebbe stato gradito, ma nulla di più!
Dunque, la sparuta truppa aveva cominciato di buon mattino a lavorare e tutti avevano preso i loro posti di combattimento senza discutere.
Alla strampalata combriccola, si era aggiunta anche la nipotastra, figlia di mia sorella, e per l'ora di pranzo ci avrebbe raggiunto anche mia sorella stessa, che reduce da un tour de force lavorativo che avrebbe steso un cavallo, aveva bisogno di dormire qualche ora prima di unirsi a noi.
Alle 12.30, io e l'uomo di casa ci siamo fermati, sporchi e già talmente stanchi da trascinare i piedi.
Avevamo bisogno di un pranzetto completo e succulento preparato con amore dalla mia anziana madre (l'ho scritto apposta, nel leggere questa definizione, mia madre sgranerà gli occhi, salterà sulla sedia, afferrerà il telefono senza togliere gli occhi dallo schermo e mi chiamerà urlando:" anziana a chi ahò?!") alle 13 circa, eravamo tutti seduti a tavola e stavamo terminando un ottimo piatto di pasta fatta in casa ai funghi porcini quando abbiamo sentito suonare il citofono.
Ci siamo tutti stupiti nel sentire quel suono perché il citofono a casa mia funziona una volta sì e centoventisette no. Quella era la volta sì. Per fortuna.
Per qualche secondo siamo rimasti tutti seduti a guardarci, come ipnotizzati.
"Mo' chi è che rompe l'anima?" Ha esclamato mio marito poggiandosi sullo schienale con aria infastidita.
Senza perifrasi lo ho spedito ad accogliere lo scocciatore e mentre andava ad aprire il cancello, l'anziana (...ok, mamma la smetto subito!) mia madre ha avuto lo sprazzo di lucidità e ha annunciato a tutti che non poteva trattarsi che di mia sorella, dato che mancava solo lei al desco domenicale.
Così si è creato un certo scompiglio. Mio marito è andato ad aprire la porta, mia madre è andata ad accendere il fuoco sotto la pentola della pasta e io e Mister M. non so bene il perché, ci siamo alzati.
Ma qualcosa di strano continuava ad esserci.
Mio marito è scomparso dall'uscio, senza che nessuno dei presenti se ne accorgesse e mentre io preparavo il posto a tavola per mia sorella, qualcuno mi ha fatto notare che né lei, né mio marito erano ancora ricomparsi.
Un momento di confusione e poi abbiamo visto attraverso la finestra la sagoma di mio marito tornare indietro. Guardando meglio, mio marito aveva tra le braccia qualcosa di ingombrante e quasi privo di sensi, sebbene molto trendy in un'impeccabile mise sportiva da pranzo domenicale in famiglia e relax.
Guardando ancora meglio e mettendo bene a fuoco la scena, mio marito stava portando in braccio mia sorella in un'impeccabile mise domenicale in famiglia, fino alla porta di casa.
È stato esattamente in quel momento che si è verificato il fenomeno di allucinazione di massa.
I tre adulti presenti in casa, hanno assunto un'aria divertita esclamando:" guarda quei due stupidi, cosa combinano? Che gioco sciocco è questo?..."
A nessuno di noi è passato nemmeno lontanamente per il cervello, che i due non stessero affatto scherzando.
Sono ritornata alla realtà solo guardando in faccia mio marito che mentre saliva i tre gradini del pianerottolo, rosso in viso, esclamava:" questa sta a sveni'..." Le parole sono state solo queste, ma l'espressione sul volto del mio consorte sottintendeva anche la frase:" ma che cacchio vi ridete?!"
Sono passati ancora un paio di secondi prima che tutti realizzassimo quanto stava realmente accadendo:
" che mi venga un colpo...non stanno scherzando!" Ho urlato io rivolta ai miei compari di allucinazione. Come risvegliati da un sogno, abbiamo cominciato a correre tutti verso la porta a braccia protese verso i due incompresi che ormai erano allo stremo delle forze.
Mia sorella è stata adagiata sul divano e mia madre si è affrettata a tirarle su le gambe.
Così mia sorella si è ritrovata stesa sul mio divano, pallida come uno zombie, con le gambe tenute a squadra da mia madre, con una pasticca infilata in bocca da me, ma pur sempre in una mise perfetta per un pranzo domenicale in famiglia.
"Ma che è successo?" È stata la domanda unanime.
La descrizione della scena è stata fatta da mio marito, perché mia sorella era ancora in stato di shock:
" ma che ne so, stavo ancora mandando giù il boccone di pasta con i funghi, tu mi hai spedito in malo modo ad aprirle il cancello, mi sono affacciato e mi è sembrato di sentirla sfiatare e chiedere aiuto. Per capirci qualcosa sono andato in cima alla rampa e lì l'ho vista che arrancava. Tutto a un tratto si è appronata accanto alla rosa e io mi sono detto: guarda se mo' questa si accascia proprio sulla cacca che ha appena fatto il cane lì accanto...invece si è salvata, perché si è accartocciata dall'altro lato, appoggiandosi al sostegno delle rose"
Mia sorella nel frattempo aveva ripreso il colorito:" oh mamma...come sto male..." Ha esordito con un filo di voce.
"Ma che hai fatto?! Che ti è successo?!" Abbiamo chiesto noi in coro.
"La cervicale...mi gira tanto la testa...ho la nausea...non ho dormito, ora sto male...aio Oddio"
Da questi farfugliamenti, tutti abbiamo capito che la poveretta aveva avuto un forte giramento di testa a causa di una tremenda cervicaligia, il nugolo di persone che si era formato intorno all'inferma si è dissolto rapidamente.
Mia madre è tornata ai fornelli, io, mio marito e Mister M. siamo tornati a tavola, le mie figlie da tavola non si erano proprio alzate e la charmant con la bocca piena di fettuccine mi ha domandato:" mamma allora zia stava per svenire davvero, ma ora sta bene?"
"Sì, sì zia sta bene, non preoccupatevi, ora si riprende subito e viene a mangiare le fettuccine di nonna...vero zia?!" Ho risposto io per non preoccupare la bambina.
"Ìiiìh...." È stata la risposta di mia sorella per non preoccupare nemmeno la mia nipotastra che è stata l'unica a rimanere al capezzale della povera malconcia.
Dopo pranzo, ognuno di noi è tornato alle proprie mansioni e la mia collaudatissima pasticchetta ha sortito il suo effetto miracoloso su mia sorella che dopo pochi minuti era già in piedi, magari barcollando un po', ma pur sempre in piedi.
Tanto per la cronaca, alla fine della giornata, il nostro box era un gioiellino tanto che il giorno dopo, mio cugino Santo, vedendolo ha esclamato:" fico! Avete un box...ma ve lo hanno dato insieme alla casa o lo avete costruito questa notte?..."
Tutta questa faticaccia ovviamente è costata una pasticchetta anche a me, che mentre sfacchinavo sollevando pesi di ogni genere, mi sono scordata di fare gli esercizi magici, ma direi che ne è valsa la pena. Sono orgogliosa di annunciare al mondo che la mia macchina ora staziona felice nel box...peccato che io non possa usarla perché la batteria mi ha mollato...ma questi sono dettagli, ora vado nel box e vedo se riesco a farla ripartire con la forza della mente...o con una pasticchetta.
Ecco cosa accade dopo le ammazzate della domenica |